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Ghiaccio Nove

Scritto il 18 September 2008 alle 13:22

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"Ghiaccio Nove", di Kurt Vonnegut.

Nell'aletta destra :

Uno scrittore decide di scrivere un libro sul giorno in cui è stata sganciata su Hiroshima la prima bomba atomica. Si intitola "Il giorno in cui il mondo finì" ed è centrato sull'idea di descrivere cosa stessero facendo alcuni scienziati nucleari nell'esatto momento in cui avveniva la catastrofe. Salutato al suo apparire, nel 1963, da Graham Greene come "uno dei tre migliori romanzi dell'anno scritto dal più bravo scrittore vivente", "Ghiaccio-Nove" è un libro che contesta quasi ogni aspetto della nostra società attraverso la parodia e l'artificio che, visto il mondo apparentemente privo di senso in cui ci muoviamo, sembra essere uno dei pochi modi con cui descriverlo.

Lo sconosciuto scrittore-narratore John, nella sua ricerca di informazioni per descrivere i fatti avvenuti il giorno 6 agosto 1945 nella vita di alcuni scienziati nucleari, si trova a confrontarsi con i figli del defunto Felix Hoenikker, un rinomato fisico che aveva contribuito alla costruzione della bomba atomica. Viene presto a conoscenza di un'invenzione rimasta sconosciuta, ovvero il ghiaccio-nove, una singolare sostanza capace di mutare l'acqua in una nuova forma di ghiaccio e, con un effetto domino, propagarsi a tutte le riserve d'acqua della Terra.

Dopo varie vicissitudini, John e i figli di Hoenikker giungono sulla sperduta isola di San Lorenzo, possedimento passato di nazione in nazione, senza troppi problemi, poiché ritenuto fondamentalmente un territorio inutile, fino a diventare una dittatura tra utopia e distopia guidata dal dittatore "Papa" Monzano. Un'altra peculiarità di tale isola è quella di ospitare il profeta Bokonon, ideatore dell'assurda religione chiamata bokononismo, i precetti ed insegnamenti della quale fanno da filo conduttore di tutto il libro. Non fosse altro che il libro sacro di tale religione afferma chiaramente all'inizio che "Niente è vero, in questo libro" e nel frontespizio "Non essere sciocco! Chiudi immediatamente questo libro! Non è altro che foma!", dove "foma" indica "bugie inoffensive, panzane". Non prendendo sul serio nemmeno la sua stessa religione e cercando di convincere i fedeli che sta mentendo su quello che dice, arriva a farla dichiarare illegale e punibile con la pena del ghe-en-cii-uò (non sto a dirvi cos'è).

Se vi sembra una storia assurda...beh, lo è! Però attraverso l'ironia e le metafore Vonnegut riesce a mettere alla luce comportamenti umani estremamente diffusi, in maniera decisamente originale e per nulla retorica.


Prossima lettura: "Il Trono di Spade", George R. R. Martin.


Errori :

  • pag. 47, 4: "mo" -> "mio".

Citazioni :

  • pag. 81: "C'era una citazione dai Libri di Bokonon sulla pagina davanti a me. Quelle parole balzarono dritte dalla pagina al mio cervello, dove furono accolte con tutti gli onori. Le parole erano una perifrasi del consiglio di Gesù: «Date a Cesare ciò che è di Cesare». La perifrasi di Bokonon era la seguente: «Non badate a Cesare. Cesare non ha la più pallida idea di cosa stia veramente succedendo».";
  • pag. 100: "Le fortificazioni non sono mai state attaccate, né alcun uomo sano di mente ha mai trovato un valido motivo per attaccarle. Non hanno mai difeso niente. Si dice che per costruirle siano morte ben millequattrocento persone. Di queste millequattrocento, circa la metà si dice sia stata giustiziata in pubblico per scarso rendimento.";
  • pag. 101: "«Johnson elaborò una nuova religione.» Castle citava nuovamente i Calipso: Volevo che ogni cosa / Sembrasse avere un senso / Per fare tutti contenti, e meno tesi, penso. / Così inventai bugie / In modo assai preciso / E questo mondo triste / Lo resi un pa-ra-di-so.";
  • pag. 140: "Castle citò un'altra poesia: Alla tigre tocca cacciare / All'uccello tocca volare / All'uomo chiedersi: «Perché? Perché? Perché?». / Alla tigre tocca dormire / All'uccello tocca posarsi / E all'uomo raccontarsi / Che è in grado di capire.";
  • pag. 151-152: "«La maturità, per come la vedo io,» mi disse, «è la capacità di riconoscere i propri limiti». Non si discostava molto dalla definizione di maturità che dava Bokonon. «La maturità,» ci dice Bokonon, «è un'amara delusione per la quale non esiste rimedio, a meno che la risata non possa essere considerata un rimedio a qualcosa.»";
  • pag. 163: "Gli chiesi quale setta particolare rappresentasse, e osservai in tutta franchezza che il pollo e il coltello da macellaio erano elementi alquanto insoliti, per quel che ne sapevo del cristianesimo.";
  • pag. 166(1): "«La scienza è una magia che funziona.»";
  • pag. 166(2): "«Anche lei è bokononista?» gli chiesi. «Condivido in pieno un'idea di Bokonon. E cioè che tutte le religioni, incluso il bokononismo, non sono altro che menzogne»";
  • pag. 185: "Il Quattordicesimo libro [di Bokonon, n.d.r.] si intitola: «Che speranze può nutrire un uomo ragionevole per l'umanità su questa terra, tenendo conto dell'esperienza dell'ultimo milione di anni?» Non ci vuole molto a leggere il Quattordicesimo libro. Consiste in una parola e in un punto. Eccoli: «Nessuna».";
  • pag. 200: "E Dio disse: «E ora creiamo esseri viventi dal fango, così che il fango veda cosa abbiamo fatto»";
  • pag. 203: "Uno di questi giorni  / Il mondo finirà, / E ciò che ci ha prestato / Dio si riprenderà. / Tu sgridalo se vuoi / Ma Lui sorriderà".

New Wor(l)ds :

  • sdilinquire: commuovere fino alla tenerezza, alle lacrime;
  • tam-tam: strumento a percussione di origine orientale, simile al gong, costituito da un grosso disco in lega di bronzo che viene suonato con mazzuole da timpano o grancassa;
  • copra: sostanza bianca che si deposita sulla parete interna della noce di cocco, di consistenza compatta, untuosa, da cui si ricava l’olio di cocco o che si utilizza essiccata nell’industria dolciaria;
  • itifallico: osceno, sconcio;
  • silvia: uccello del genere Silvia | con iniz. maiusc., genere della sottofamiglia dei Silvini, cui appartengono numerose specie diffuse in tutta Europa, tra cui la capinera;
  • marimba: strumento a percussione d’origine africana e ora diffuso spec. in Messico e Guatemala, simile allo xilofono ma con particolari tipi di risonatori;
  • falchetta: bordo superiore dei fianchi di un’imbarcazione in cui sono ricavati gli incastri per i remi o le scanalature delle scalmiere.
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Informazioni sul libro :

Titolo originale Cat's Cradle
Editore Feltrinelli
Anno di prima pubblicazione 1963
Pagine 216
Legatura brossura
Prezzo € 14,80
ISBN 978-88-07-01636-2


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