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I Robot e l'Impero

Scritto il 20 December 2008 alle 12:28

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"I Robot e l'Impero", di Isaac Asimov.

In quarta di copertina :

Duecento anni sono trascorsi dalla morte di Elijah Baley, l’eroe del "Ciclo dei robot". La Galassia è giunta a una svolta cruciale. Gli Spaziali, sui loro cinquanta mondi, sono ancora i dominatori, ma in chiara fase di declino. I Terrestri, repressi così a lungo dagli Spaziali si sono riversati all’esterno della prigione dei loro pianeta e stanno rapidamente colonizzando la Galassia. Ma un antico nemico non si è ancora rassegnato: il dottor Kelden Amadiro, coadiuvato dai brillante e giovane roboticista Levular Mandamus, ha finalmente trovato un mezzo spaventoso per distruggere la Terra. A sbarrargli il passo, in questo magistrale romanzo che costituisce l’anello di congiunzione tra il ciclo robotico e quello dell’Impero, Lady Gladia e i suoi due robot Daneel Olivaw e Giskard Reventlov, ormai giunti alle soglie di poteri misteriosi e inquietanti.

Eccoci giunti al quarto ed ultimo capitolo del cosiddetto "Ciclo dei Robot", che comprende:

Questo romanzo vede come protagonisti i robot R. Daneel Olivaw e R. Giskard Reventlov al seguito della Spaziale Gladia Delmarre, dopo essere stati ereditati in seguito alla morte del precedente padrone Han Fastolfe.

Ormai il terrestre Elijah Baley è scomparso da venti decadi, ma è diventato una figura leggendaria agli occhi dei Coloni, ovvero quei terrestri che, seguendo i suoi insegnamenti, hanno deciso di intraprendere la colonizzazione della Galassia, non più ostacolati dagli Spaziali. Questi ultimi, come ci poteva aspettare dall'evoluzione descritta nei precedenti romanzi, sono in una fase di declino causata da innumerevoli fattori, quali il loro numero esiguo, dovuto al rigido controllo delle nascite, la loro vita estremamente lunga e l'isolamento non solo rispetto ai terrestri, ma anche tra loro stessi. Non da ultimo, la società degli Spaziali è incentrata sulla presenza dei robot, esseri utilizzati per qualsiasi mansione ed ormai inseparabili dagli stessi padroni, contrariamente a quella dei Coloni, i quali si sono prefissati l'obiettivo di terraformare nuovi mondi correndo qualsiasi possibile rischio, senza mandare avanti robot al loro posto.

Naturalmente non tutto può "filare liscio" per i terrestri, altrimenti il romanzo sarebbe una gran palla, no?

Così come è ancora in vita Gladia, parimenti lo sono il roboticista Kelden Amadiro ed il suo fido assistente Levular Mandamus, non dimentichi delle umiliazioni subite due secoli prima da Elijah Baley.

Senza entrare troppo nel merito della storia, è interessante seguire i continui ragionamenti che Daneel e Giskard compiono sulla razza umana: Daneel, grazie alla frequentazione passata con Elijah, ha acquisito una capacità di ragionamento simile a quella umana, mentre Giskard, pur non possedendo tale qualità, riesce, grazie a capacità psichiche, a percepire emozioni e stati d'animo negli umani ed attuare modifiche di varia entità al comportamento degli stessi. Queste due abilità si compensano ed i due robot possono ragionare riguardo all'inarrivabile complessità del pensiero umano e sulla possibilità di prevedere il comportamento delle folle, gettando le basi della Psicostoria.

Un flashback commovente, che vede Daneel al capezzale di Elijah, rappresenta il momento in cui si è insinuata nella mente di Daneel la necessità di sviluppare un principio che fosse al di sopra delle Tre Leggi della Robotica, la Legge Zero della Robotica: «Un robot non può recare danno all'umanità, né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, l'umanità riceva danno». Grazie a tale Legge, Giskard compierà un'azione che modificherà irreversibilmente il destino della Galassia.

Ora non mi manca che il "Ciclo dell'Impero", ma, mancando in libreria il primo romanzo di tale ciclo divagherò un attimo con "Nemesis", sempre di Asimov, che risulta essere un romanzo a sé stante collocabile apparentemente agli albori della colonizzazione spaziale.


Prossima lettura: "Nemesis", Isaac Asimov.


Errori :

  • pag. VII, 3: parentesi chiusa mancante;
  • pag. 126, 17: spazio prima della chiusura delle virgolette e mancante dopo le stesse;
  • pag. 242, 19: virgolette sbagliate;
  • pag. 283, 20: spaziatura sbagliata prima e dopo le virgolette aperte.

Citazioni :

  • pag. 176: parla Gladia interrogata sulla sua età. "Però questo sistema di misurazione del tempo mi pare passivo. Misura la quantità senza tener conto della qualità. La mia vita è trascorsa tranquillamente, in modo opaco, monotono, potremmo dire... una routine prestabilita, al riparo da qualsiasi evento sgradevole grazie ad una sistema sociale dal funzionamento senza intoppi che non lasciava spazio né al cambiamento né all'esperienza diretta, e circondata dai miei robot sempre pronti a proteggermi da ogni possibile disavventura. Solo due volte nel corso della mia esistenza ho provato il brivido dell'eccitazione, e in entrambi i casi si è trattato di circostanze tragiche. [...] Misurando la lunghezza della vita in base alle imprese, alle avventure costruttive, io sono una bambina, più giovane di qualsiasi Colono. Tutti i miei anni sono serviti solo a stancarmi, ad annoiarmi. Le vostre brevi esistenze invece sono fonte di arricchimento, di esperienze sempre nuove.";
  • pag. 189: parla Giskard riguardo agli esseri umani. "Dal momento che le emozioni di base sono poche e le concezioni razionali molte, il comportamento di una folla è più facilmente prevedibile del comportamento del singolo. Dunque, teoricamente, per formulare leggi capaci di interpretare la storia, è necessario studiare gruppi di esseri umani molto ampi. Anzi, questa potrebbe essere la Prima Legge della Psicostoria, la chiave per lo studio dell'Umanistica.".

New Wor(l)ds :

  • deuteragonista: in narrativa, il secondo personaggio in ordine d’importanza;
  • concretare: sinonimo di concretizzare.
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Informazioni sul libro :

Titolo originale Robots and Empire
Editore Mondadori
Anno di prima pubblicazione 1985
Pagine 387
Legatura brossura
Prezzo € 8,80
ISBN 978-88-04-41150-5


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Un misero commento ↓

  • 1 RossellaNo Gravatar ~ 9/03/2010 @ 12:34:01

    Non ho molto da dire su questo romanzo. Una pietra miliare che segna il cammino del Ciclo delle Fondazioni in modo irreversibile.
    Se ci fossimo chiesti, leggendo le Fondazioni, per quale motivo la Terra sia radiottiva...Beh in questo romanzo lo scopriamo, e anche in modo drammatico.
    Come dice la prefazione di Lippi nella versione Mondadori, lo spirito di Baley è presente nel romanzo pur non vedendolo come protagonista (è morto molti anni prima). E sicuramente le scene più commoventi risultano quelle in cui i protagonisti lo ricordano. Il suo migliore amico Daneel, la sua amata Gladia.
    La figura del discendente di Baley, invece, è proprio come doveva essere. L'ennesimo ragazzo intrepido e passionale, che riesce a conquistare anche l'ormai solitaria Gladia. Bellissimo volume, la chiusura del cerchio.

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