Chiudi

 

Blog ad Improbabilità Infinita

L'unico blog che può trasformarvi in una balena o in un vaso di petunie

Feed RSS / Commenti RSS APML

Mondo Senza Fine - Recensione (finalmente)

Scritto il 10 October 2007 alle 21:04

Acquista ora su laFeltrinelli.it

Quel che temevo non si è avverato!

Ho sempre paura a guardare il seguito di un film; parimenti vale per i libri. Per fortuna "Mondo Senza Fine", di Ken Follett, non ha deluso le aspettative. Si tratta, infatti, dell'atteso seguito de "I Pilastri della Terra", recensito in questo post poco più di un anno fa. Inevitabilmente, mi ripeterò rispetto all'altro libro :).

Eccovi la quarta di copertina (ma si chiama così?), come sempre:

"È il 1327. Il giorno di Ognissanti, quattro bambini si allontanano di nascosto dal priorato di Kingsbridge mentre sono in corso i festeggiamenti. Il gruppo, composto da un piccolo genio, un bulletto, una ladruncola e una ragazzina dalle grandi ambizioni, assiste per caso nella foresta all'uccisione di due uomini. Da allora le vite di questi ragazzi saranno indissolubilmente legate tra loro e, una volta adulti, conosceranno amore, avidità, ambizione e vendetta. Vivranno momenti di prosperità e carestia, malattia e guerra. Dovranno fronteggiare la più terribile epidemia di tutti i tempi: la peste. Uno di loro viaggerà per il mondo per poi tornare a casa, un altro diventerà un nobiluomo potente e corrotto, una ragazza inseguirà l'amore impossibile e un'altra sfiderà il potere della Chiesa. Ma su ciascuno resterà l'ombra di quell'inspiegabile omicidio di cui sono stati testimoni in quel fatidico giorno della loro infanzia. Da quasi vent'anni il romanzo "I pilastri della terra" continua ad appassionare milioni di lettori nel mondo, con un successo senza precedenti. Oggi Ken Follett ritorna al Medioevo ambientando "Mondo senza fine" due secoli dopo la costruzione della cattedrale gotica di Kingsbridge, sullo sfondo di un lento ma inesorabile mutamento - che rivoluzionerà le arti quanto le scienze - in cui ci si lascia alle spalle il buio e si cominciano a intravedere i primi bagliori di una nuova epoca. "Mondo senza fine" segna il grandioso ritorno di uno dei maestri della narrativa del nostro tempo. "

Per fare un po' invidia ai fan di Ken Follett, vi dico che presenta anche la firma di Ken Follett, ottenuta dall'autore in persona in questa occasione.
La storia si svolge negli anni tra il 1327 ed il 1361, circa 200 anni dopo le vicende narrate ne "I Pilastri della Terra". L'ambientazione è l'Inghilterra medioevale e le vicende hanno luogo principalmente nelle città di Kingsbridge e Shiring, collocate dall’autore nella parte sud-orientale dell’Inghilterra, e nelle foreste limitrofe.

Il linguaggio è crudo e non lascia nulla all'immaginazione del lettore, descrivendo in modo estremamente diretto ed efficace i rapporti tra le persone e le condizioni di vita in cui versano. Non vengono risparmiati i particolari più macabri quali, ad esempio, quelli dell'esecuzione di una condanna a morte tramite scorticamento.

Mirabile anche in questo romanzo l'antitesi tra il potere spirituale e temporale della Chiesa, che può essere efficacemente descritta da questo dialogo (pag.113) tra Anthony, il priore di Kingsbridge, suo fratello Edmund e la figlia di quest'ultimo, Caris:

«[...] non potrebbero essere i cittadini stessi a costruire il ponte?» proseguì lei [n.d.r: Caris].
[...]«Dubito di riuscire a persuaderli a tirar fuori il denaro
» disse [n.d.r: Edmund]. «Certo, sul lungo periodo andrebbe a loro vantaggio, ma la gente è molto restia a pensare in modo lungimirante quando le viene chiesto di sborsare del denaro.»
«Ah!» fece Anthony. «Però tu chiedi a me di pensare a lungo termine.»
«Tu ti preoccupi della vita eterna, no?» lo rintuzzò Edmund. «Proprio tu dovresti essere capace di vedere al di là della fine della settimana. Inoltre, incassi un penny di pedaggio da chiunque attraversi il ponte [...]»
«Ma zio Anthony è una guida spirituale» disse Caris «e dunque non pensa che questo sia compito suo.»
«Eppure possiede la città» protestò Edmund. «È il solo a poterlo fare!»

Per spiegare che tipo di morale vi fosse all'epoca si può prendere ad esempio questo scambio di battute (pag.449, celo i nomi dei personaggi):

«Ho approfittato di lui» confessò XY. «Era disperato per il matrimonio di XYY e io mi sono infilata nel suo letto»
«Non preoccuparti. Chi, come noi, è nato povero deve usare l'astuzia per ottenere ciò che vuole. Gli scrupoli sono per i privilegiati.»

Questo dialogo potrebbe apparire relativamente "normale", visto che avviene tra un fratello e sorella, se non fosse che a rispondere a XY è un frate!

Diffusione della Peste Nera
(fonte: Wikipedia)

Il tema centrale di questo romanzo, a mio avviso, non è più la costruzione di un edificio, benché vi siano continui scontri tra costruttori di vecchio stampo e giovani innovatori per costruire innumerevoli edifici (e non solo), ma piuttosto l'avvento della peste, che, storicamente, ha il suo culmine nell'anno 1348.

Benché tale malattia sia documentata sin dai tempi degli Egizi, fino ai giorni nostri (1999), con il termine peste nera (o grande morte o morte nera) si fa riferimento alla pandemia che ha avuto luogo in Europa negli anni dal 1347 al 1352, causando la morte di almeno un terzo della popolazione presente.

Tornando al romanzo, non essendovi alcuna cura per tale morbo (l'agente patogeno sarebbe stato isolato più di mezzo millennio dopo), l'unica possibile soluzione è quella di evitare il contagio. Ciò porta allo scontro tra la radicata cultura tradizionale e conservativa della Chiesa e le pratiche estremamente innovative per l'epoca derivanti da una stretta minoranza di studiosi, in cattiva luce rispetto alla stragrande maggioranza dei luminari della scienza medica.

La Chiesa era più propensa a rimedi quali il consentire al malato di guardare verso l'altare e rivolgergli preghiere o, con più senso pratico, somministrare salassi, coprire le ferite con dello sterco e cose simili. Contrariamente, vi erano poche persone che, diversamente dal seguire insegnamenti vecchi di secoli, si basavano sulla loro esperienza reale. Rende bene l'idea questo dialogo (pag.1088), del quale evito i nomi dei personaggi (A e B) per non rovinarvi la storia:

«Comunque, la gente ha perso il rispetto per la religione.» [n.d.r.: detto da B]

A non lo considerava una tragedia. Disse: «Vorrei che lo perdessero per le cure magiche, piuttosto, e che si affidassero alla medicina vera».[...]
«Le regole sono quattro.»[...]
«La prima è che, se ci sono decine di cure diverse per la stessa malattia, vuol dire che nessuna funziona.»

«E perché?»
«Perché, se ne funzionasse almeno una, la gente smetterebbe di usare le altre.»
«Questo è logico.»
«La seconda è che i rimedi disgustosi non necessariamente fanno bene. Le cervella di allodola crude non servono a nulla contro il mal di gola, anche se fanno vomitare. Invece, una bella tazza di acqua calda con il miele placa il bruciore.»
«Mi fa piacere saperlo.»
«Terza regola: lo sterco non è curativo. Anzi, in genere peggiora le cose.»
«Anche questo mi rallegra.»
«Quarta: se il rimedio è simile alla malattia, per esempio le penne maculate del tordo contro le macchie sulla pelle o l'urina di pecora contro l'itterizia, probabilmente non serve a niente.»
«Dovresti scrivere un libro.»
A sbuffò. «Le università preferiscono gli antichi trattati dei greci.»

Detto questo credo di avere esaurito gli argomenti che avevo in mente :).

In conclusione, l'unica pecca di questo romanzo è quella di essere il seguito de "I Pilastri della Terra" e di proporre ambientazioni, personaggi e situazioni simili ma, più o meno inconsciamente, è esattamente quello che cercavo :).
---

Informazioni sul libro:

Titolo Originale World Without End
Editore Mondadori
Anno di pubblicazione 2007
Pagine 1367
Legatura cartonato
Prezzo € 20,00
ISBN 978-88-04-57249-7

Acquista ora su laFeltrinelli.it


Post attinenti:

3 commenti ↓

  • 1 Mondo Senza Fine - Recensione (finalmente) « Blog ad Improbabilità Infinita ~ 10/10/2007 @ 21:06:37

    [...] quindi cliccate qui. [...]

  • 2 SteNo Gravatar ~ 21/10/2007 @ 16:37:38

    Io sono rimasta delusa, invece.
    Non che mi aspettassi altro, più o meno non volevo un romanzo quasi fotocopia dei Pilastri (che adoro).
    Il problema è proprio proporsi come sequel di un capolavoro, i lettori sono molto più esigenti in quel caso.

    Però si fa leggere senza problemi.

  • 3 JhackNo Gravatar ~ 21/10/2007 @ 16:41:53

    Un po' temevo che facesse quell'effetto, così come ho accennato proprio alla fine della recensione :).

Commentami!

Puoi utilizzare i seguenti tag XHTML <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>