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Watchmen

Scritto il 17 October 2009 alle 14:25

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"Watchmen", Alan Moore (testi), Dave Gibbons (disegni), John Higgins (colori).

Nonostante avessi inizialmente indicato un libro differente nel precedente post di recensione di un romanzo, Watchmen si è inserito di prepotenza e l'ho concluso prima dell'altro.

Ho fatto secchi i primi sette capitoli in una sera, interrotto alle due per dormire meno di sei ore ed andare al lavoro, e conclusi gli ultimi cinque un'altra sera. Da ciò cosa potete dedurre su questa graphic novel? Che ha 12 capitoli, no? 😛

I punti forti di quest'opera sono molteplici. La storia di Alan Moore è indubbiamente originale, discostandosi clamorosamente da quelle dell'epoca (ricordo che è stato scritto tra il 1986 e il 1987): si tratta di una versione ucronica (ma non completamente) degli accadimenti del mondo a partire dall'anno 1985, al culmine della Guerra Fredda. I personaggi non sono i classici supereroi, ma persone senza super-poteri (tranne una incredibile eccezione), ormai ritiratisi, che, a partire dagli anni '40, hanno contribuito al successo degli USA, in particolare durante la guerra del Vietnam. L'unico ad avere reali super-poteri, il Dr. Manhattan, è stato una pedina chiave per le vittorie conseguite dagli Stati Uniti nei confronti dell'Unione Sovietica. Tuttavia, la sua sola esistenza ha accelerato la corsa agli armamenti nucleari, portando il mondo estremamente vicino ad una catastrofe globale.

A partire dal 1977, gli eroi in maschera sono stati dichiarati fuorilegge. Questo mi dà spunto per farvi riflettere sul titolo del libro. "Watchmen" (vigilanti, sorveglianti) sottolinea la natura assolutamente umana di uomini comuni che hanno dedicato la vita a combattere il crimine. Tuttavia, il loro essere al di sopra della legge li rende invisi sia alle forze dell'ordine che all'opinione pubblica: la frase simbolo con cui vengono attaccati è "who watches the watchmen?" – chi sorveglia i sorveglianti? – e ricorda, pur non derivando da essa da quanto detto da Alan Moore in un'intervista, la celebre citazione di Giovenale "quis custodiet ipsos custodes?" ("chi sorveglierà i sorveglianti?").

Tornando alla trama, molti si sono ritirati e i pochi rimasti sono Rorschach, che segue unicamente la propria morale, ed il Dr. Manhattan e Il Comico, che collaborano con il governo. In seguito alla morte di quest'ultimo, Rorschach decide di determinare chi possa averlo ucciso, non riuscendo la polizia a venire a capo del caso. Nel frattempo, il Dr. Manhattan viene accusato pubblicamente di aver inconsapevolmente provocato il cancro in tutte le persone che ha frequentato dal momento in cui ha acquisito i propri superpoteri, in seguito ad un esperimento in cui è stato involontariamente coinvolto. Pur essendo alienato dal mondo e dalle vicende dei comuni mortali, lui che può vedere l'essenza sub-atomica della materia e plasmarla a suo piacimento, decide comunque di esiliarsi su Marte.

Ma nell'ombra si sta compiendo il piano di un personaggio che desidera portare la pace sulla Terra, facendo coalizzare tutte le potenze mondiali contro un nemico comune, tramite un espediente assolutamente originale e imprevedibile – un po' troppo fantasioso! – che costa la vita di molte persone e che vi lascerà sicuramente interdetti.

E con la storia mi fermo qui, ma un fumetto non è nulla senza la parte grafica: Dave Gibbons e John Higgins hanno reso in maniera efficace ed innovativa (per l'epoca) la storia. Lo schema base utilizzato è costituito da 9 vignette per facciata, talora unite tra di loro, fino a coprire anche un'intera pagina; diversamente dalla maggior parte degli altri fumetti, non vi è alcun uso di onomatopee e le azioni dei personaggi sono appena accennate. Inoltre, le inquadrature abbracciano tutte le componenti dell'ambiente e non pongono sempre in primo piano i personaggi, soffermandosi talora su particolari e mostrandoli da angolature differenti in vignette successive: potrebbe sembrare tranquillamente lo storyboard di un film. Come curiosità, ho notato che la disposizione delle vignette crea il cosiddetto fenomeno della "griglia di Hermann".

Il sapiente incastro tra le vicende narrate, anche su piani temporali differenti, rende il tutto talora perfino poetico e lo stratagemma della meta-narrazione sottolinea in maniera efficace lo svolgersi della storia con continui contrappunti con "I Racconti del Vascello Nero". Si tratta, appunto, di un fumetto che un personaggio secondario di Watchmen legge e che narra l'atroce storia di un naufrago che cerca di raggiungere la propria famiglia per avvertirla dell'arrivo di una nave pirata fantasma: un modo originale che sottolinea in maniera ancor più efficace la narrazione principale.

Se quello appena descritto è reso all'interno delle vignette stesse, alla fine di tutti i capitoli (tranne l'ultimo) sono riportate fonti che descrivono ancora meglio il contesto storico e lo sviluppo di alcuni personaggi chiave, il tutto tramite la biografia "Sotto la Maschera" del primo Gufo Notturno (vigilante ormai ritirato), cartelle psichiatriche, rapporti della polizia e ritagli di giornali.

Come non parlare, infine, dei simboli che appaiono ovunque in molte vignette e non solo?

Quello più ovvio è presente già due volte in copertina ed una sulla costa del volume: pur trattandosi di un semplicissimo orologio, l'ovvio riferimento è il cosiddetto Doomsday Clock (Orologio dell'Apocalisse), un segnatempo simbolico inventato nel 1947 per rappresentare quanto il mondo sia vicino ad una catastrofe globale, indicata dal raggiungimento della mezzanotte. Aggiornato nel corso della storia, in seguito ad importanti accadimenti, dal 2007 segna appena 5 minuti da quell'ora fatale. La tematica del tempo, rappresentato appunto dagli orologi, permea tutta la storia ed è in diretta connessione con i poteri del Dr. Manhattan.

Seguono immediatamente lo smiley e lo schizzo di sangue, che ricorrono, anche separati, durante tutta la storia, resi abilmente in modo camuffato ed originale. Vi devo forse dire quanto sia facile ricondurli alla tematica degli orologi?

Il nome del personaggio Rorschach e la sua maschera composta da macchie nere dovrebbe farmi suonare un campanellino senza che vi dica nulla 🙂

Infine, per non andare avanti con una lista troppo lunga, voglio ricordare il nodo gordiano, rappresentato dalle serrature della marca Gordian Knot Lock, che un protagonista deve cambiare più volte. Ben più importante è la connessione che ha con un personaggio chiave che non voglio svelarvi e per il quale simboleggia chiaramente la capacità di risolvere una situazione difficile con una soluzione brutale, ma efficace.

Come avrete immaginato da questa recensione, questa graphic novel non è da leggere.

È da rileggere!


Prossima lettura: "I Reietti dell'Altro Pianeta", di Ursula K. Le Guin.


Errori :

  • pag. 73, riga 4: "Capitan Metropoli" -> "Capitan Metropolis";
  • pag. 73, r. 21: "Forse perché era l'unico a noi non indossare le mutande sopra i calzoni" -> "l'unico di noi a non..." o "l'unico a non...";
  • pag. 88, vignetta 1: "posizione officiale" -> "posizione ufficiale";
  • pag. 102, v. 2: "la metà dei loro aerei prendano il volo" -> "la metà dei loro aerei prendeva il volo";
  • pag. 125, v. 5: "macchie" -> "macchine";
  • pag. 203, v. 8: "fondavano" -> "fondevano";
  • pag. 330, v. 9: "la maggior parte di noi viaggiano" -> "la maggior parte di noi viaggia";
  • pag. 361, v. 9: "l'unica nima che davvero desideravano" -> non ne ho idea!;
  • pag. 372, v. 3: "iso-la" -> "isola".

Citazioni :

  • pag. 94, v. 6: "A questo mondo non dovresti fare affdamento sull'aiuto di nessuno. In fondo, un uomo è sempre solo";
  • pag. 111, v.  111: "Tutto quello che vediamo delle stelle sono le loro vecchie fotografie";
  • pag. 285, v. 4: parla il Dr.Manhattan: "Laurie, siamo tutti burattini. Io sono solo un burattino che può vedere i fili" ;
  • pag. 306, v. 5: il Dr.Manhattan cambia idea riguardo al senso della vita: "Miracoli termodinamici...eventi così improbabili che sono effettivamente impossibili come l'ossigeno che si trasforma spontaneamente in oro. Vorrei tanto osservarne uno. Eppure durante ogni accoppiamento umano migliaia di milioni di spermatozoi lottano per lo stesso uovo. Moltiplica queste probabilità contrarie per generazioni. Contro le probabilità che i tuoi antenati siano vivi, che si incontrino, che generino precisamente quel figlio, esattamente quella figlia...fino a quando tua madre ama un uomo che ha tutte le ragioni per odiare e da quell'unione fra milioni di bambini potenziali in competizione sei stata tu, e solo tu, a emergere. Distillare una forma così specifica da un simile caos di improbabilità è come trasformare l'aria in oro...è l'improbabilità suprema. Il miracolo termodinamico.".
  • fate voi: http://it.wikiquote.org/wiki/Watchmen :).

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Informazioni sul libro :

Titolo originale Watchmen
Editore Planeta-De Agostini
Anno di prima pubblicazione 1986-1987
Pagine 464
Legatura cartonato
Prezzo € 35,00
ISBN 97-88846-747326-1


Post attinenti:

Un misero commento ↓

  • 1 Cool Watchmen images | This all for you business ~ 21/08/2011 @ 23:52:12

    [...] Watchmen Image by Jhack❦ Copertina di "Watchmen" di Alan Moore. La recensione è presso il mio blog. [...]

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