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Rapporto di Minoranza e altri Racconti

Scritto il 10 December 2012 alle 23:18

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"Rapporto di minoranza e altri racconti", di Philip K. Dick.

Dall'aletta sinistra:

"Rapporto di minoranza e altri racconti" raccoglie cinque storie di Philip K. Dick legate al profondo influsso che l'autore americano ha avuto sul cinema contemporaneo, e costituisce un'introduzione alla sua ricchissima narrativa breve in cui si riversano temi, intuizioni e trame dei successivi romanzi.
Il racconto che dà il titolo all'antologia descrive una polizia del futuro in grado di arrestare i criminali prima che questi commettano i loro reati, ed è stato trasposto da Steven Spielberg nel suo nuovo film, "Minority Report", con Tom Cruise e Max Von Sydow. "Ricordiamo per voi" è all'origine del noto "Total Recall" ("Atto di forza"), ed è un vibrante thriller fantascientifico dominato da una sconcertante atmosfera di paranoia. In "Impostore", da cui è stato tratto il recente film con Gary Sinise e Vincent d'Amico, un uomo viene accusato di essere una spia aliena, ed è costretto a dubitare della propria identità. "Modello Due" (al cinema "Screamers", del 1995) è un drammatico apologo sulla guerra e la natura umana, mentre "La formica elettrica" anticipa la sensibilità di film come "Matrix", discutendo la percezione consensuale di ciò che chiamiamo realtà. Chiude il volume un'intervista inedita a Philip K. Dick, in cui l'autore racconta le sue impressioni su "Blade Runner", il film che uscirà poco dopo la sua morte rendendolo popolare in tutto il mondo.

Cosa hanno in comune "Minority Report", "Atto di Forza" (Total Recall), "Blade Runner" e "Screamers"? Sono quattro celebri film che hanno segnato (diciamo i primi tre, più che altro) l'immaginario collettivo degli amanti della fantascienza. Ecco, quei film, e più o meno direttamente diversi altri, sono tratti da racconti di questo Philip K. Dick (di cui solo il primo ed il quarto sono presenti in questa piccola antologia). Però sarei pronto a scommettere che pochi lo conoscono. Non saprei perché.

Chi ha visto quei film, leggendo il libro non può che pensare "ma il libro è diverso"; nel mio caso, l'ho pensato nell'accezione positiva, infatti è sorprendente stupirsi leggendo racconti di cui si pensa di sapere già la trama.

Come succede spesso quando si affronta la fantascienza di autori di primo piano, ci si trova non solo davanti a storie affascinanti in quanto descrivono realtà differenti, tecnologie avveniristiche o razze aliene, ma anche a riflessioni profonde sulla società e sugli individui che ne fanno parte. In "Minority Report" tre umanoidi "speciali" vengono tenuti in uno stato vegetativo in modo tale da poter prevenire, grazie alla lettura dei loro pensieri, i crimini violenti ed arrestare gli assassini ben prima che commettano i delitti. È giusto essere giudicati colpevoli ed essere trattati come tali per un'azione non ancora commessa? Dick porta a ragionare sul tema della predestinazione e, per quanto oggigiorno non esista una tecnologia simile, non mi pare così improbabile che in un futuro non troppo remoto le tecnologie che stanno prendendo sempre più piede possano essere utilizzate come telesorveglianza e possano portare a prevenire crimini.

"Ricordiamo per voi" (We Can Remember It For You Wholesale) è incentrato sulla manipolazione della mente, in particolare dei ricordi: economicamente impossibilitato a fare un viaggio verso la propria meta da sogno, Marte, Douglas Quail decide di rivolgersi alla Rikord, un'agenzia specializzata nell'impianto di ricordi. In seguito all'operazione, Quail si trova piuttosto a dubitare di essere stato su Marte ma alcuni indizi trovati nella propria abitazione gli fanno pensare il contrario, finché le due "realtà" non si mostrano distintamente nel cervello e si ricorda di essere stato davvero un agente del governo e di aver già visitato veramente Marte. La paranoia lo assale ed è l'inizio di una rocambolesca fuga dal proprio passato di killer, ma, soprattutto, da chi vuole eliminarlo per metterlo a tacere definitivamente. Il finale è qualcosa di così sorprendente e surreale da risultare comico. Il tema trattato è chiaramente la natura della realtà: la percezione che si ha di essa coincide con la realtà "oggettiva" o è possibile che tutto sia un'illusione individuale controllabile da altri?

Uno dei temi più cari a Dick, di cui l'autore dichiara di essere l'inventore (tenete presente che il racconto di cui parlerò risale al 1953), è il topos dell'androide che non sa di essere tale. Bene, vi ho appena rovinato la trama del racconto "Impostore" (Impostor) che vede uno scienziato intento a dimostrare la propria identità di essere umano quando le forze dell'ordine lo ricercano credendo che sia stato sostituito da un androide alieno al fine di poter avvicinare ed uccidere un politico di spicco; il tutto sullo sfondo di una guerra contro invasori alieni. Lo stessa tema, trattato in modo diverso, è estremizzato nel racconto "La formica elettrica" (The Electric Ant), in cui il protagonista, venuto a conoscenza della propria natura di androide effettua esperimenti su se stesso per comprendere fin dove possa spingere la propriocezione e la conoscenza della realtà che lo circonda.

Per terminare la carrellata dei racconti non resta che "Modello Due" (Second Variety): in seguito ad una guerra nucleare tra USA e Russia i civili ed il governo statunitensi si trasferiscono sulla Luna (senza che i russi se ne accorgano! o.O), ma inventano degli aggeggi, gli Artigli, che tengono militarmente testa ai russi e sono capaci di ripararsi autonomamente. Purtroppo queste macchine, un bel giorno (ci sarà stato pur un giorno in cui hanno iniziato, no?), pensano bene di evolversi in androidi così perfetti ed astuti da farsi passare per esseri umani ed ignorare per chi uccidevano in origine. Il resto è da leggere ed è alquanto angosciante, proprio perché non si ha mai idea di chi ci si possa fidare.

Dopo aver letto questi racconti mi è venuta una discreta voglia di leggerne altri, se non fosse che le raccolte esistenti sono una introvabile (quella di Lord Mondador), se non a 60€ a volume (e sono quattro!), e una non particolarmente disponibile, quella di Fanucci (sempre quattro volumi). Ci penserò su.

Se non si fosse capito, dovete leggere questi racconti ma, col senno di poi, meglio se trovate direttamente le antologie che li contengono e spendete meno!

Ora termino con due note.

La copertina, per quanto sia accattivante, non c'entra alcunché con il racconto al quale vorrebbe fare riferimento, poiché Minority Report si discosta decisamente dal film, quindi niente sostituzioni degli occhi (immagino la copertina faccia riferimento a ciò).

Chiude il volume un'intervista in cui Dick, oltre a bullarsi della paternità dell'idea dell'androide che non sa di esserlo, parla delle impressioni avute nella fase di realizzazione del film Blade Runner, che, tristemente, non è riuscito a vedere nella sua compiutezza, morendo prima dell'uscita nelle sale.


Prossima lettura: "Jonathan Strange & Mr Norrell", Susanna Clarke.



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Informazioni sul libro:

Titolo originale Rapporto di minoranza e altri racconti
Editore Fanucci
Anno di prima pubblicazione 2002
Pagine 220
Prezzo 12,50€
ISBN 978-88-347-0888-1


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