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Universo Incostante

Scritto il 12 November 2011 alle 15:54

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"Universo Incostante", Vernor Vinge.

In quarta di copertina :

Come sarebbe un universo in cui le leggi fisiche non fossero costanti? Ecco la premessa di questo romanzo, fondato sull'ipotesi che la nostra galassia sia divisa in quattro zone. Nelle due più interne, la velocità della luce è un limite invalicabile e lo sviluppo di civiltà progredite risulta possibile soltanto in quella più esterna: la cosiddetta zona "lenta", che comprende la Terra. Oltre quest'ultima si apre una dimensione assai vasta, dove la velocità della luce non è più assoluta e la civiltà è avanzatissima. Infine c'è una zona "trascendente", dai contorni indefiniti. E proprio all'interno di questa zona una civiltà interstellare scopre un pianeta-archivio, ricettacolo di conoscenze illimitate, ma anche sede di una perversa entità che, dopo milioni di anni, viene riattivata e scatena il suo potere distruttivo su migliala di mondi. Soltanto un'astronave sfugge all'apocalisse e si dirige verso l'unico pianeta in cui si potrà elaborare una difesa per evitare la distruzione dell'universo…

 

Avevo molte aspettative ed avevo impiegato anche un certo tempo a reperirlo, essendo fuori catalogo.

La quarta di copertina promette molto, così come le idee di fondo sono sicuramente molto interessanti, ma è maledettamente prolisso e sarebbe potuto essere scritto probabilmente in un terzo delle pagine senza togliere davvero nulla alla trama e rendendolo più scorrevole. Più volte ho pensato di terminare anzitempo la lettura, ma alla fine ce l'ho fatta e non sono stato comunque premiato.

Bella l'idea della nostra galassia differenziata in zone  più "veloci" e più "lente" che condizionano, per le stesse leggi fisiche che le governano, lo sviluppo delle civiltà. Ad una maggiore velocità della luce e dei trasporti è associata una tecnologia così avanzata da essere irraggiungibile per chi vive nelle zone più "esterne".

Ma l'idea davvero più affascinante e visionaria di questo romanzo consiste nella rappresentazione di una razza in cui un individuo intelligente è un agglomerato, chiamato aggruppo, di più esseri, simili a canidi (chiamati da altre razze "Artigli"). Tuttavia, i personaggi non sono delineati con cura, risultando piatti e freddi, e purtroppo si cade spesso in situazioni davvero superficiali ed inutili nell'economia della trama.

Ulteriori note di demerito sono l'Editrice Nord, che evidentemente non possiede correttori di bozze umani, ma nemmeno un programma automatico, vista la quantità di errori di battitura di ogni genere. Inoltre, la pellicola protettiva (?) presente su tutta la copertina ha già iniziato a staccarsi rendendolo inguardabile.

Si farà ricordare perché mi ha rubato diverse settimane di tempo e vi sconsiglio di comprarlo per la qualità stessa del supporto.

 


Prossima lettura: "Cronache del Dopobomba", di Philip K. Dick.


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Informazioni sul libro :

Titolo originale A Fire Upon the Deep
Editore Nord
Anno di prima pubblicazione 1992
Pagine 545
Legatura brossura
Prezzo € 12.00
ISBN 978-88-429-1510-2


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