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Limbo

Scritto il 11 April 2011 alle 22:25

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"Limbo", di Bernard Wolfe.

ATTENZIONE, riporto la quarta di copertina per completezza, ma leggerla rovina almeno il primo centinaio di pagine 🙂  :

Il dottor Martine, neurochirurgo, si è rifugiato in un'isola dell'Oceano Indiano per sottrarsi agli effetti di una guerra nucleare limitata. Trascorre il suo tempo con la moglie Ooda e il figlio Rambo, compiendo lobotomie sugli elementi più antisociali fra i nativi, ispirandosi alla pratica primitiva del mandunga. Dopo 18 anni decide però di tornare alla civiltà e inizia il suo viaggio alla riscoperta del mondo. Quello che trova è un Nordamerica semidevastato, dove regna l'ideologia dell'Immob: in questa grottesca e crudele società del dopobomba è pratica comune amputare braccia e gambe, sostituendole con protesi computerizzate, nella convinzione che l'automutilazione impedisca ogni forma di violenza. È l'estremo perfezionamento del mandunga degli isolani, che elimina gli impulsi aggressivi. Tuttavia, Martine scopre con orrore che l'ispirazione per l'Immob nasce da un quaderno d'appunti che egli scrisse e smarrì molti anni prima, dove sosteneva che l'amputazione volontaria era l'unico mezzo per costruire una società pacifista. È quindi l'inconsapevole profeta di questo stato da incubo, dove il suo diario è diventato una bibbia e le sue pratiche folli sono state prese molto sul serio. In ogni caso tutto sembra vano, perché un'altra guerra si profila all'orizzonte...

Solo uno scrittore con una laurea in psicanalisi poteva concepire una visione così allucinata: una società in cui si cerca la pace tramite l'immobilità, indotta dall'amputazione volontaria degli arti e dall'eventuale sostituzione con protesi ipertecnologiche. La gerarchia sociale è influenzata proprio dal numero di arti rimossi, pertanto i quadri-amp sono i più rispettati, seguiti dai tri-amp e dai bi-amp. I più radicali arrivano alla castrazione e vivono, senza alcun arto, dentro a ceste di vimini, inevitabilmente accuditi in tutto e per tutto.

Quella che per noi è una distopia, risulta essere una condizione di vita a cui la maggior parte delle persone aspira e che è raggiungibile nel corso degli anni acquisendo sempre maggior abilità nel controllo delle protesi, che rendono di fatto i possessori dei super-uomini dalle capacità irraggiungibili sia nella vita quotidiana, sia in guerra.

Il processo che ha portato all'evoluzione (?) della razza umana è spiegato in una maniera tale da parere quasi credibile poiché fondato su basi filosofiche ben costruite, nonostante siano assurde per i nostri canoni. I continui riferimenti a questioni filosofiche, per quanto profondi, rendono la lettura talora faticosa, soprattutto a chi non mastica Freud ed altri.

Protagonista del romanzo è il Dr. Martine, un medico che, durante la Terza Guerra Mondiale del 1972, si rifugia su di un'isola non riportata su alcuna mappa, mentre il mondo intorno a lui cambia notevolmente. Nei quasi vent'anni di permanenza sull'isola viene a contatto con la tribù che la abita, si fa una famiglia ed inizia a praticare lobotomie agli indigeni più aggressivi e violenti, perfezionando la loro tradizione del Mandunga.

Il ritorno alla "civiltà" di Martine è frutto dell'arrivo fortuito di una squadra olimpionica di super-atleti le cui protesi lo incuriosiscono a tal punto da fargli intraprendere un viaggio nel nuovo mondo ed un ben più complesso percorso nella psiche umana che lo porterà a scontrarsi con un terribile scherzo del passato.

 

 

Una storia sicuramente originale e talora disturbante che merita di essere letta per le riflessioni davvero estreme che porta ad affrontare.

 


Prossima lettura: "Endymion", di Dan Simmons.

 



 

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Informazioni sul libro :

Titolo originale Limbo
Editore Nord
Anno di prima pubblicazione 1952
Pagine 438
Legatura brossura
Prezzo 26.000 Lit. 🙂
ISBN 978-88-42-90937-8


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3 commenti ↓

  • 1 L’angolo del cacciatore di libri (16-2011) « La torre di Tanabrus ~ 17/04/2011 @ 13:16:10

    [...] di Bernard Wolfe. Consigliatomi da  Giacomo, sembra davvero intrigante. L’unico problema potrebbe essere la reperibilità del libro, che [...]

  • 2 JhackNo Gravatar ~ 17/04/2011 @ 16:45:58

    Anch'io credevo fosse irreperibile, ma lo trovo puntualmente in mercati dell'usato in condizioni perfette ed in numerose copie. In questo momento a Bologna lo si può trovare in piazza XX settembre, negli stand della "Fiera del Libro". Ma probabilmente qualche copia è presente da MelOutlet; parlo sempre di Bologna.
    Per non parlare delle quattro copie *correntemente* acquistabili da eBay a prezzi umani: http://j.mp/hR3JJm .

  • 3 Nice Limbo photos | This all for you business ~ 3/08/2011 @ 14:18:50

    [...] Image by Jhack❦ Copertina di "Limbo" di Bernard Wolfe. La recensione è presso il mio blog [...]

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