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2001: Odissea nello Spazio

Scritto il 12 December 2009 alle 15:35

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"2001: Odissea nello Spazio", di Arthur C. Clarke.

Dalla quarta di copertina :

Quando un enigmatico monolito viene trovato sepolto sotto la polvere della luna, gli scienziati scoprono con stupore che risale ad almeno tre milioni di anni fa. La cosa ancor più stupefacente è che, una volta dissotterrato, l'oggetto comincia a emettere un potente segnale verso Saturno, ponendo agli scienziati interrogativi che richiedono urgenti risposte.
Un'astronave pilotata da uomini, la Discovery, viene mandata a indagare. I membri dell'equipaggio sono ben addestrati, i migliori, e ad assisterli c'è un computer autocosciente, l'ultrasofisticato HAL 9000. Ma la programmazione di HAL rispecchia troppo bene la mente umana: prova sensi di colpa e soffre di nevrosi, inoltre può controllare ogni meccanismo della Discovery e ogni singolo astronauta. Perciò, quando HAL si rende conto che la missione va al di là dell'umana comprensione, impazzisce e comincia a uccidere uno a uno i membri dell'equipaggio e a sabotare l'astronave per impedirle di procedere verso la sua destinazione.

Come molti di voi sapranno, "2001: Odissea nello Spazio" è nato insieme all'omonimo film di Stanley Kubrick del 1968. Clarke, infatti, ne ha scritto la sceneggiatura insieme a Kubrick.

Prima di leggere il libro avevo già visto più volte il film, non sempre interamente dall'inizio alla fine. Questo ha condizionato in parte la lettura, visto che ogni pagina mi evocava inevitabilmente scene del film, quindi mi è difficile essere obiettivo nel giudicare unicamente questo romanzo.

Trovo sia uno dei pochi casi (quantomeno, da me conosciuti) in cui il film sia nettamente più "lento" del libro. D'altronde, le scelte registiche Kubrick hanno costituito buona parte del successo del film e del regista stesso.

La trama si ispira al racconto "La Sentinella" di Clarke e sconvolge la storia dell'umanità così come la conosciamo e pone inevitabili domande sul futuro dell'uomo. Quello che risulta certo è che l'evoluzione dell'uomo sia stata indotta, ma in modo indolore e subconscio, da una razza extraterrestre molto più antica ed evoluta che si è manifestata a degli uomini-scimmia tramite monoliti. Questi misteriosi parallelepipedi, comportandosi come dei genitori verso i propri figli, li spronano a confrontarsi con le proprie capacità; questo brevissimo contatto è la scintilla che porta l'uomo ad evolvere nel corso delle ere fino alla conquista dello Spazio.

E qui sorgono le domande: chi ha avuto interesse a fare progredire la razza umana? C'è un qualche disegno imperscrutabile negli esseri extraterrestri o si tratta di un esperimento fine a se stesso? In entrambi i casi, vista la durata dell'evoluzione, non si può che pensare che le entità aliene siano una forma di vita di numerosi ordini di grandezza superiore alla nostra, per poter ignorare il tempo e lo spazio e, in un modo che non voglio svelarvi, verificare il risultato di questa evoluzione.

Il finale è assolutamente spiazzante, surreale e, nel contempo, estremamente gratificante.

Nel caso non fosse chiaro, vi consiglio di leggere questa pietra miliare della fantascienza.

Come curiosità, il monolito trasparente rinvenuto sulla Terra nel romanzo è stato reso nel film di colore nero e la meta del viaggio della Discovery nel primo caso è Giapeto, satellite di Saturno, e nel secondo Giove. In entrambi i casi, pare per difficoltà di realizzazione e/o di ripresa.


Prossima lettura: "Ma gli Androidi Sognano Pecore Elettriche?", di Philip K. Dick.


Errori :

  • pag. 3, 13: "Una cinquantina di loro occupava un gruppo di caverne che dominavano una valletta riarsa [...]". Se si concorda "cinquantina" con "occupava", è il caso di concordare "dominava" con "gruppo" per coerenza.


Citazioni :

  • pag. 22: "Agli uomini-scimmia era stata offerta la loro prima occasione. Non ve ne sarebbe stata una seconda; ora avevano in pugno, letteralmente, il proprio avvenire.";
  • pag. 179: "La fulminea volpe bruna salta addosso al pigro cane". La cito solo per dirvi che si tratta della traduzione di "The quick brown fox jumps over the lazy dog", il più famoso pangramma inglese, ovvero una frase che contiene tutte le lettere dell'alfabeto della lingua in cui è scritta. L'analogo italiano più famoso è "Quel fez sghembo copre davanti". Peccato che il traduttore non abbia colto il senso, esistendo in italiano una traduzione che mantiene lo scopo della frase: "Ma la volpe col suo balzo ha raggiunto il quieto Fido".
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Informazioni sul libro :

Titolo originale 2001: A Space Odyssey
Editore Fanucci
Anno di prima pubblicazione 1969
Pagine 256
Legatura brossura
Prezzo € 11,00
ISBN 978-88-429-1550-8


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6 commenti ↓

  • 1 zarNo Gravatar ~ 12/12/2009 @ 17:46:28

    L'ho letto tanto tempo fa e non lo ricordo più: il finale è diverso rispetto a quello del film? (Ho letto anche i seguiti, il secondo non era male)

  • 2 JhackNo Gravatar ~ 12/12/2009 @ 18:31:10

    Io invece non lo vedo da tanto 🙂
    Comunque sia, da quel che ricordo, il finale è il medesimo. Un'altra differenza che mi è venuta in mente, prossima al finale, è lo stile dell'appartamento in cui si ritrova Bowman.

  • 3 hillel81No Gravatar ~ 14/12/2009 @ 10:23:37

    Mi hai fatto venire voglia di leggerlo. Anche perché non ho mai ben compreso il finale del film.

    PS: credo manchi almeno una parola nella quarta di copertina, all'altezza di "prova sensi di colpa e soffre di,"

  • 4 JhackNo Gravatar ~ 14/12/2009 @ 10:38:54

    @hillel81: grazie per la correzione 🙂

  • 5 magaolimpiaNo Gravatar ~ 14/12/2009 @ 16:41:42

    Faccio l'avvocato del diavolo 🙂 ma secondo me l'errore che hai segnalato non è un errore:

    “Una cinquantina di loro occupava un gruppo di caverne che dominavano una valletta riarsa [...]“. Se si concorda “cinquantina” con “occupava”, è il caso di concordare “dominava” con “gruppo” per coerenza.

    Secondo me la frase intende dire:

    Una cinquantina di loro occupava un gruppo di caverne le quali dominavano una valletta riarsa [...]“

    e il che è quindi riferito al sostantivo "caverne" e non a "gruppo"...

    Poi magri mi sbaglio 🙂

  • 6 JhackNo Gravatar ~ 14/12/2009 @ 20:16:53

    @magaolimpia: allora, la discussione è uguale a quella fatta per un altro libro. Mi pare avessimo concluso che la concordanza fosse ammessa sia al singolare che al plurale, anche se ritenevo fosse il caso di preferire il singolare quando non "suona" male.
    Ad esempio, "uno stormo di rondini ha annunciato l'arrivo della primavera" suona bene, mentre "ho visto un gruppo di bambini che parlava tra sé" è pressoché orripilante, se non proprio sbagliata 😀

    Qui volevo sottolineare il fatto che all'interno di uno stesso libro e, peggio, di uno stesso periodo, è il caso di scegliere uno dei due modi per trattare i nomi collettivi 🙂

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