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Blog ad Improbabilità Infinita

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Ubik

Scritto il 28 September 2009 alle 23:04

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"Ubik", Philip K. Dick.

Dall'aletta sinistra :

Glen Runciter comunica con la moglie defunta per avere i suoi consigli dall’aldilà. Joe Chip scompare dal mondo del 1992 e si ritrova nell’America degli anni Trenta, mentre riceve misteriosi e cupi messaggi. Una trappola mortale sembra aver annientato i migliori precognitivi del sistema solare. È in corso una lotta per scrutare il futuro nel corso di un’impossibile dissoluzione del presente; mondi e tempi diversi vivono e fluiscono contemporaneamente, la vita si scambia con la morte. In Ubik Philip K. Dick affronta con grande ispirazione alcuni dei suoi temi più profondi: l’illusione che chiamiamo realtà, la mancanza di un tessuto connettivo e di un principio unificatore al di sotto dell’apparenza delle cose, il mistero di un Dio che tiene i dadi della vita e della morte. Scritto nel 1966 e pubblicato nel 1969, Ubik è una delle opere più sconcertanti e riuscite di Philip K. Dick. Per il suo dirompente surrealismo, per l’ironia e la passione con cui analizza la società umana, Ubik è un classico di quella letteratura che sempre si spinge a esplorare i paradossi dell’esistenza con le armi della visione e della fantasia, di uno sguardo anarchico, insaziabile e curioso.

Giusto per spaventarvi, "io sono vivo, voi siete morti". Riuscite ad immaginare una situazione "reale" in cui quella frase possa avere un significato, detta da una persona sana di mente?

In tal caso vi trovereste in una società in cui la normalità è costituita da individui, genericamente identificati come "psi", dalle capacità psichiche evolute a tal punto da poter leggere nel pensiero (telepati) o riuscire a prevedere il futuro (precog. Per inciso, tale nome non vi ricorda forse Minority Report? Già, quel film è liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Dick).

Per contrastare l'operato di questi individui esistono delle vere e proprie agenzie "di prudenza" che si occupano di identificare i cosiddetti "inerziali", persone capaci di contrastare ed annullare il potere degli altri psi, ed assoldarli per metterli a disposizione dei clienti.

E questo è solo l'inizio: un'altra caratteristica di questo futuro immaginato da Dick è l'esistenza dei cosiddetti "moratorium", istituti in cui le persone defunte vengono mantenute in uno stato di semi-vita che, pur non essendo prolungabile all'infinito, consente di "esistere" per generazioni, a patto di non venire interpellati troppo a lungo da coloro che si trovano nello stato di vita-vita (cioè la condizione normale di vita così come la conosciamo noi).

Il protagonista del romanzo è Joe Chip, un tecnico che svolge la funzione di valutare i poteri degli inerziali che entrano a far parte dell'agenzia di prudenza di Glen Runciter, guidata da questi insieme alla moglie defunta Ella, interpellata solo in caso di bisogno. L'ultima rilevazione di Chip riguarda una ragazza, Pat Conley, che possiede un potere senza precedenti, ovvero la capacità di contrastare i precog confondendoli con una modalità particolare.

L'ultima richiesta di lavoro per la società di Runciter porterà i migliori elementi della squadra, compresi Joe, Pat e lo stesso Runciter, a finire in una trappola mortale su Luna. Ma mortale per chi? Questo è l'interrogativo su cui si basa tutta la storia e che porta ad un crescendo di intersezioni tra i differenti piani di realtà che si confondono tra di loro nel senso etimologico del termine (cum fundere, sciogliere insieme, mescolare). I protagonisti, tornati sulla Terra, vedono gli oggetti e i luoghi della vita quotidiana decadere e regredire temporalmente secondo una logica tanto affascinante quanto terrificante: non spariscono, come si potrebbe pensare, ma vengono sostituiti da oggetti concettualmente analoghi, ma appartenenti al passato.

Giunti a questo punto, probabilmente vi chiederete cosa sia Ubik: Dick fa di tutto per (non) dircelo, utilizzando l'espediente di introdurre ogni capitolo con uno spot pubblicitario volto a sottolinearne le qualità, ma accompagnando la descrizione con avvisi riguardo le precauzioni da adottare. Se non fosse che è una birra, un condimento, un rasoio, un rivestimento per pianali, un'agenzia finanziaria, un balsamo, un push-up e tanto altro. Ma avrà un ruolo fondamentalmente nella vicenda e spinge ad interrogarsi su quale sia la sua vera natura.

Affascinante e terrificante allo stesso tempo.

È uno di quei pochi libri che possono cambiare la visione che si ha della realtà e dipingere degli scenari che, per quanto assurdi, non sono completamente improbabili.


Prossima lettura: "Watchmen", di Alan Moore (testi), Dave Gibbons (disegni), John Higgins (colori).


Errori :

  • pag. 43, -10: "in sù" -> "in su" o "insù";
  • pag. 91, 1-2: "gran parte delle schegge hanno colpito" -> "gran parte delle schegge ha colpito";
  • pag.. 202, -6: "Come" -> "come";
  • pag. 218, 1: "Una vecchio" -> "Un vecchio".

Citazioni :

  • pag. 139: "SALTA NEL CESSO E STAI A PIEDI IN SU / IO SONO VIVO, VOI SIETE MORTI";
  • pag. 230: "Io sono Ubik. Prima che l'universo fosse, io ero. Ho creato i soli. Ho creato i mondi. Ho creato le forme di vita e i luoghi che esse abitano; io le muovo nel luogo che più mi aggrada. Vanno dove dico io, fanno ciò che io comando. Io sono il verbo e il mio nome non è mai pronunciato, il nome che nessuno conosce. Mi chiamo Ubik, ma non è il mio nome. Io sono e sarò in eterno".
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Informazioni sul libro :

Titolo originale Ubik
Editore Fanucci
Anno di prima pubblicazione 1969
Pagine 231
Legatura brossura
Prezzo € 9,90
ISBN 978-88-347-1432-4


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Un misero commento ↓

  • 1 poluzNo Gravatar ~ 29/09/2009 @ 11:00:08

    Ora devi provare «Le tre stimmate di Palmer Eldritch» 🙂

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