Chiudi

 

Blog ad Improbabilità Infinita

L'unico blog che può trasformarvi in una balena o in un vaso di petunie

Feed RSS / Commenti RSS APML

Maus

Scritto il 24 October 2013 alle 00:09

Acquista ora su laFeltrinelli.it

"Maus", di Art Spiegelman.

Da qui:

La storia di una famiglia ebraica tra gli anni della guerra e il presente, fra la Germania nazista e gli Stati Uniti. Un padre, scampato all'Olocausto, e un figlio che fa il cartoonist e cerca di trovare un ponte che lo leghi alla vicenda indicibile di suo padre. Una piccola struggente storia famigliare sullo sfondo della piú immane tragedia del Novecento. Raccontato nella forma del fumetto: gli ebrei sono topi, i nazisti, gatti. Un libro imprescindibile, commovente e lieto, tragico e necessario, come la vita.

Maus narra l'orrore dell'Olocausto dal punto di vista di chi l'ha vissuto in prima persona: Vladek Spiegelman, padre dell'autore del fumetto stesso, Art Spiegelman.

Più precisamente, si può parlare di un metafumetto, infatti l'autore ha avuto l'idea geniale di porre come tempo presente quello degli incontri/intervista col padre ormai anziano, mentre i fatti legati alla Seconda Guerra Mondiale sono una serie di flashback. Questo, oltre a mostrare il difficile processo di ricostruzione degli eventi, durato una decina di anni, aiuta a stemperare e digerire gli argomenti trattati.

Parimenti geniale è l'idea di diversificare la parlata di Vladek nel presente e nei flashback: Vladek era un ebreo polacco che ha vissuto nei campi di sterminio tedeschi per poi trasferirsi negli Stati Uniti, pertanto nei flashback ha una parlata assolutamente normale e sicura, mentre nel presente è incerta ed esprime le difficoltà che si ha con un idioma straniero.

I più attenti (!) noteranno che i personaggi non sono rappresentati come esseri umani, ma come animali. Questa allegoria è molto azzeccata e rende immediatamente chiaro con chi si ha a che fare in ogni singola vignetta: gli ebrei sono topi, i nazisti gatti, i polacchi maiali, gli americani cani, i francesi rane, i russi orsi e gli svedesi renne. Non dovrei aver dimenticato nessuno. L'espediente di far indossare maschere ai personaggi per indicare un camuffamento è tanto semplice quanto efficace ed in principio spiazzante. È quasi incredibile come Art sia riuscito a rendere graficamente bene i personaggi nonostante abbia scelto di utilizzare musi per i topi praticamente uguali per tutti e privando gli stessi della bocca. Le vignette sembrano essere spesso sul punto di collassare sui personaggi e rendono estremamente bene l'atmosfera di oppressione in cui vivono continuamente.

Ciò che mi ha colpito di questa storia è l'onestà con cui Art l'ha narrata: parlare male dei nazisti sarebbe fin troppo facile e banale, mentre quello che fa Art è descrivere senza filtri le vicende legate a suo padre nel bene e nel male. Il padre Vladek si rivela, infatti, un personaggio, o meglio una persona, tutt'altro che positivo: se durante la repressione nazista e la permanenza nei lager mostra le migliori caratteristiche di adattamento, si mostra poi per quello che in realtà è sempre stato, ovvero l'incarnazione dello stereotipo dell'ebreo avaro e legato agli aspetti materiali dell'esistenza. Questo è ciò che caratterizza il personaggio Vladek del "presente", in un rapporto turbolento col figlio Art ed in perenne lotta con la nuova moglie.

Assolutamente da leggere anche per chi, stupidamente, non è attirato dalla forma d'arte che è il fumetto.

Per finire, vi consiglio di guardare questi due link; sono proprio interessanti perché analizzano nel dettaglio l'opera:

http://www.ubcfumetti.com/enciclopedia/maus/

http://www.ubcfumetti.com/classic/?9304&pag=1


Prossima lettura: "Piedi d'Argilla", Terry Pratchett.



Acquista ora su laFeltrinelli.it

Informazioni sul libro:

Titolo originale Maus
Editore Einaudi
Anno di prima pubblicazione 1986 (in questo formato)
Pagine 292
Prezzo 20€
ISBN 978-88-06-20234-7


Post attinenti:

Nessun commento ↓

  • Non ci sono commenti. Vuoi essere il primo?

Commentami!

Puoi utilizzare i seguenti tag XHTML <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>