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Il Pendolo di Foucault

Scritto il 16 January 2011 alle 14:55

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"Il Pendolo di Foucault", di Umberto Eco.

È stata una discreta fatica arrivare fino all'ultima pagina, ma ero curioso di sapere dove Eco volesse andare a parare. E sono rimasto deluso, anche se la cosa era prevedibile.

Si tratta di un giallo, ma anche di un saggio che mostra come l'uomo sia propenso a costruire smisurati castelli dalle fondamenta di sale per compiacere il proprio desiderio di trovare un perché ad ogni cosa, procedendo attraverso un'incredibile catena di associazione di idee e di fatti.

Riassumere la trama è abbastanza improbabile e sarebbe davvero semplice svelare il finale, anche se potrei averlo già fatto 🙂

Tuttavia, non essendoci nemmeno una quarta di copertina che lo introduca, vi posso dire che la vicenda narrata ruota intorno a tre amici, Casaubon, Belbo e Diotallevi, che, lavorando per una casa editrice, si trovano a dover analizzare testi di ogni tipo riguardanti l'occulto, il mistero, la cabala e tutte quelle fesserie che vengono trattate in modo ambiguo e senza contraddittorio in trasmissioni come Voyager o Mistero, per capirci.

Il tutto ha inizio quando viene loro consegnato un manoscritto riguardante i Templari, che sembra nascondere un loro piano il quale risulta svilupparsi nel corso di centinaia di anni e coinvolgere il mondo intero. Se iniziano per gioco a rivedere la Storia dell'umanità con il filtro delle notizie apprese dal manoscritto, ben presto sono così presi dal Piano, come lo battezzano, da auto-convincersi di quanto stanno ricostruendo.

Ed è qui che Eco riversa un fiume inarginabile di nomi e fatti che rendono la narrazione maledettamente lenta e noiosa e costituiscono un limite di questo romanzo. Il ritmo è lievemente sollevato dal fatto che i tre amici, per reperire informazioni che giustifichino il loro Piano, sono costretti ad entrare in contatto con ambienti poco raccomandabili e pericolosi. E qui mi fermo.

È inevitabile cercare un confronto con "Il Codice Da Vinci" di Dan Brown e ritengo che la più notevole differenza risieda nel fatto che il protagonista del romanzo di Dan Brown è la storia stessa, mentre per Eco sono le evoluzioni grottesche dei personaggi ad essere il centro della narrazione.

Sarebbe curioso sapere quanti di quelli che lo hanno comprato, probabilmente sulla scia de "Il Nome della Rosa", che ho davvero apprezzato molto, ne abbiano raggiunta la fine.

Tutto sommato, che sollievo terminarlo!


Prossima lettura: "Cyberiade: Viaggio comico, binario e libidinatorio nell'universo di due fantageni", di Stanisław Lem.


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Informazioni sul libro :

Titolo originale Il Pendolo di Foucault
Editore Mondadori
Anno di prima pubblicazione 1988
Pagine 687
Legatura brossura
Prezzo €10,00
ISBN 978-88-452-4749-1


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3 commenti ↓

  • 1 MarcoNo Gravatar ~ 16/02/2011 @ 15:31:21

    Ci sono rimasto male, me ne avevano parlato bene ed avevo in mente di leggerlo prima o poi. Più di una volta sono stato sul punto di acquistarlo. Ora sono indeciso, considerando che mi fido molto del tuo giudizio.

  • 2 JhackNo Gravatar ~ 16/02/2011 @ 18:01:47

    No, dai, non rinunciare così. Non pensavo di avere sì tanta influenza 😀
    Magari leggine un pezzo prima di decidere se acquistarlo o meno 😉

  • 3 WilliamNo Gravatar ~ 15/06/2012 @ 00:17:22

    Ho provato due volte a leggerlo, la prima mi sono fermato dopo nemmeno 100 pagine, la seconda, a distanza di anni, mi sono imposto di leggerlo tutto, ma che sofferenza! Non mi ero mai trovato a leggere un romanzo così lontano dai miei gusti. Purtroppo dopo questa lettura non avrò più il coraggio di avvicinarmi a Eco.

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