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Blog ad Improbabilità Infinita

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Ti con Zero

Scritto il 23 January 2010 alle 12:57

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"Ti con Zero", Italo Calvino.

In quarta di copertina :

«Secondo i calcoli di H. Gerstenkorn, sviluppati da H. Alfven, i continenti terrestri non sarebbero che frammenti della Luna caduti sul nostro pianeta. La Luna in origine sa­rebbe stata anch'essa un pianeta gravitante attorno al Sole, fino al momento in cui la vicinanza della Terra non la fece deragliare dalla sua orbita. Catturata dalla gravitazione ter­restre, la Luna s'accostò sempre di più, stringendo la sua or­bita attorno a noi. A un certo momento la reciproca attra­zione prese a deformare la superficie dei due corpi celesti, sollevando onde altissime da cui si staccavano frammenti che vorticavano nello spazio tra Terra e Luna, soprattutto frammenti di materia lunare che finivano per cadere sulla Terra. In seguito, per influsso delle nostre maree, la Luna fu spinta a riallontanarsi, fino a raggiungere la sua orbita attuale. Ma una parte della massa lunare, forse la metà, era rimasta sulla Terra, formando i continenti.»

Di Calvino non credevo di aver letto mai nulla, ma leggendomi la bi(bli)ografia mi è tornato alla mente un titolo sepolto nella memoria, probabilmente perché risalente alle elementari: parlo di "Marcovaldo ovvero Le Stagioni in Città", di cui però non ricordo nulla.

Quindi ho affrontato questa lettura non sapendo alcunché riguardo al suo stile. Questo libro è una raccolta di racconti suddivisa in tre parti, "Altri Qfwfq", "Priscilla" e "Ti con Zero".

Ciò che accomuna questi racconti è il partire da fatti quotidiani, eventi naturali o storie già lette e analizzarle, ricamarvi sopra una storia fantasiosa o presentarle al lettore come un trattato.

La prima parte abbraccia millenni, a partire dalla ri-creazione dei continenti terrestri per caduta di materia lunare ("La Molle Luna"), proseguendo con la nascita degli uccelli ("L'origine degli Uccelli"), archetipo di quelli attuali, narrata con l'espediente della descrizione di un fumetto, per finire con due racconti ambientati in tempi moderni, ma che descrivono la solidificazione della crosta terrestre ("I Cristalli") e l'ambiente del mare primordiale in riferimento alla condizione umana ("Il Sangue, Ii Mare").

La seconda parte, divisa in "Mitosi", "Meiosi" e "Morte", tratta della riproduzione per scissione, di quella sessuata e della mortalità degli esseri umani. In questi racconti ci si identifica con una cellula che si divide o con esseri pluricellulari intenti a procreare.

Nella terza ed ultima parte, il racconto che dà il titolo al libro parte dal paradosso di Zenone per spiegare l'interazione tra un leone ed un cacciatore che analizza dal punto di vista scientifico gli istanti temporali precedenti e successivi allo scontro. Ne "L'Inseguimento" il protagonista è braccato da una persona che vuole ucciderlo, ma entrambi sono in automobile, in una lunga fila ad un semaforo e non possono uscire dalle rispettive vetture per non destare clamore. "Il Guidatore Notturno" narra di due innamorati che, per una serie di qui pro quo, non riescono ad incontrarsi. Per concludere, "Il Conte di Montecristo" vede un Edmond Dantès che riflette su come fuggire dalla prigione in cui è confinato, partendo dagli errori di un abate Faria che ha perso il senso dell'orientamento.

In generale, ho trovato questi racconti maledettamente cervellotici e difficili da seguire. Ribadire in continuazione le medesime cose dopo un po' dà fastidio e fa perdere l'attenzione, cosa molto pericolosa quando si sta costruendo un castello di riflessioni che il lettore deve (o vorrebbe) riuscire ad afferrare senza tornare a rileggere dei pezzi.

Ho come la sensazione che questo libro potrà piacermi solo quando sarò più vecchio.


Prossima lettura: "Un Cantico per Leibowitz", di Walter M. Miller, Jr.

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Informazioni sul libro :

Editore Garzanti
Anno di prima pubblicazione 1967
Pagine 153
Legatura brossura
Prezzo € 8,50 (se l'avessi comprato, ma il libro mi è stato prestato)
ISBN 88-11-66679-1


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3 commenti ↓

  • 1 magaolimpiaNo Gravatar ~ 26/01/2010 @ 15:37:25

    Secondo me tra i libri di Calvino hai scelto il più noioso!
    Ti consiglio "Se una notte d'inverno un viaggiatore", assolutamente.

    Interessante anche la trilogia de "Il barone rampante", "Il visconte dimezzato" e "Il cavaliere invisibile".

  • 2 JhackNo Gravatar ~ 27/01/2010 @ 09:30:37

    Credo sia destino: tempo fa dovevo scambiare con una ragazza un mio con libro con una raccolta che, a memoria, contiene proprio gli ultimi tre romanzi che hai citato. Fatto sta che mi ha portato "Ghiaccio Nove" di Kurt Vonnegut...grgrgr.

  • 3 magaolimpiaNo Gravatar ~ 28/01/2010 @ 19:39:17

    Rimango dell'idea che cmq il meglio è "Se una notte d'inverno un viaggiatore" 🙂

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