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Viaggio Allucinante

Scritto il 19 September 2009 alle 00:28

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"Viaggo Allucinante", Isaac Asimov.

In quarta di copertina :

Ridotti alle dimensioni di batteri, quattro uomini e una donna hanno una missione da compiere, la più incredibile: viaggiare all'interno del corpo di uno scienziato per raggiungere e distruggere l'embolo cerebrale che sta per ucciderlo. Ai tremendi pericoli si aggiungono discordie e tradimenti. Ma il viaggio deve continuare. La sfida all'impossibile deve essere vinta. Perché in gioco c'è la vita di un genio e la necessità di conoscere lo straordinario risultato dei suoi studi. Tra realtà e immaginazione, la più strabiliante delle avventure. Una prova di virtuosismo narrativo di un maestro assoluto della fantascienza.

Inizio subito col dire che il titolo italiano di questo romanzo ha stravolto puntualmente quello originale, "Fantastic voyage", in seguito all'uscita del film "Viaggio allucinante". Come curiosità, la trama del film non è di Asimov, ma gli fu chiesto di scrivere un libro ispirato al film, che fu pubblicato prima della sua uscita nelle sale. Per questo non è difficile sbagliarsi pensando che il film sia ispirato al libro!

Non contento di questo libro/sceneggiatura, ne ha scritto un altro, "Destinazione cervello", che devo ancora leggere e, nel quale, affronta in maniera più scientifica e verosimile i fenomeni conseguenti alla miniaturizzazione.

Prima di leggere questo libro ero un po' scettico, perché, come immagino sia capitato anche a voi, ho visto cartoni animati come "Esplorando il corpo umano" (a.k.a., "Siamo fatti così" o "C'era una volta la vita: la favolosa storia del corpo umano") o film come "Salto nel buio".

Ma Asimov riesce a sorprendere sempre: il suo approccio alla scrittura parte da una base scientifica che rende il tutto estremamente verosimile evitando di tirare in ballo forze magiche o, peggio, sorvolando su aspetti difficilmente spiegabili, come la miniaturizzazione, ritenuta da Asimov (all'infuori del romanzo) fisicamente impossibile.

Tuttavia, assunto come assioma quello della possibilità della miniaturizzazione senza influenzare l'essere umano, i fenomeni descritti e la rappresentazione interna del corpo umano risultano estremamente credibili (anche per un profano) ed affascinanti in quanto mostrano un mondo tanto vicino a noi quanto sconosciuto dai più: riuscireste ad immaginarvi quanto possa essere letale attraversare il cuore, trovarsi in un orecchio nel momento sbagliato o essere attaccati da un globulo bianco?

In definitiva, ciò che rende questo romanzo apprezzabile, anche se sicuramente non uno dei migliori di Asimov, è il tentativo di rendere alquanto plausibile una storia all'apparenza così assurda grazie alla capacità di argomentare il tutto da un punto di vista rigorosamente scientifico.


Prossima lettura: "Ubik", di Philip K. Dick.


Errori :

  • pag. 130, -17: "«Gliene tengo io»" -> "«Gliele tengo io»";
  • pag. 171, -15: "finrà" -> "finirà".
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Informazioni sul libro :

Titolo originale Fantastic Voyage
Editore Mondadori
Anno di prima pubblicazione 1966
Pagine 209
Legatura brossura
Prezzo € 8,40
ISBN 978-88-04-37656-9


Post attinenti:

Un misero commento ↓

  • 1 RossellaNo Gravatar ~ 9/03/2010 @ 12:51:15

    Su questo mi trovi leggermente in disaccordo. Ho trovato questo romanzo fantastico, non solo per la descrizione del corpo umano, ma anche per la storia in sè. E' evidente che vi sia un richiamo a qualcosa di più cinematografico, ma i particolari minuziosi che Asimov usa per descrivere globuli bianchi, vene, sangue, piastrine...E' davvero incredibile.
    Ti fa capire quanto fosse esperto in materie scientifiche, del resto era un biochimico...
    Quindi ammetto che questo romanzo mi ha intrigato moltissimo, risvegliando la mia innata passione per la biologia...E poi è troppo bella l'idea del sottomarino miniaturizzato...
    L'unica cosa è l'idea che non sia molto attuale, così come alcune storie brevi dei robot, perché è evidente il richiamo alla guerra fredda che oggi non esiste più. Il Noi (America) e il loro (Russia) è ovviamente trascurabile, ma ti fa anche pensare al trascorrere del tempo e a come le cose cambino nel corso degli anni (o no?).

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