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Strani Attrattori

Scritto il 16 May 2009 alle 15:47

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"Strani Attrattori, Antologia di fantascienza radicale", AA.VV.

In quarta di copertina :

Alla fine degli anni Ottanta, sulle migliori riviste e fanzine di fantascienza americane e inglesi, viene pubblicato un annuncio che invita a spedire contributi per la redazione di un’antologia riservata a brani censurati dagli editori “commerciali” a causa della durezza degli argomenti trattati o dello stile spericolato. Il risultato sconcerta gli stessi promotori dell’iniziativa: “classici” come Farmer, “cattivi maestri” della new wave come Ballard e Burroughs, i migliori esponenti del cyberpunk, primi tra tutti Sterling e Gibson, e le “speranze” della nascente scena underground rispondono entusiasticamente inviando stupendi racconti brevi.

Questa raccolta viene allora affidata a tre grandi maestri della scrittura fantascientifica e radicale: il prodotto finale è una miscela esplosiva – ad altissimo livello – di sperimentalismi, argomenti scottanti, provocazioni culturali, statement politici e humour nerissimo.

Finalmente anche in Italia una delle più importanti antologie di fantascienza, considerata dai critici allo stesso livello di Dangerous Visions e Mirrorshades, una raccolta che ha messo in luce le gravi contraddizioni dell’editoria mainstream e le potenzialità creative della più completa libertà di scrittura. Completano il volume le illustrazioni dei migliori artisti della scena alternativa americana.

Edizione italiana a cura di Fabio Gadducci e Mirko Tavosanis.

Strani attrattori è una raccolta di piccoli capolavori di letteratura d’avanguardia e fantascientifica, in cui sono presenti e sapientemente miscelati straordinari racconti di Bruce Sterling, John Shirley, William Gibson, J.G. Ballard, Paul Di Filippo, Richard Kadrey, Hakim Bey, Lewis Shiner, W.S. Burroughs, Marc Laidlaw, Colin Wilson, Philip J. Farmer, Rudy Rucker, Don Webb e altri...

Come si può scrivere nell'introduzione «Il risultato – anche se siamo noi a definirlo tale – è un libro di colossale importanza non solo per il futuro della fantascienza, ma per il futuro in generale»?

Come avete già letto prima, si tratta di racconti degli anni '80, appartenenti alla cultura undeground dell'epoca.

Sembra più una raccolta di divertissement dei rispettivi autori e mi spiego perché non li avessero pubblicati prima se non, al massimo, su delle 'zine più o meno note.

Se vogliamo, l'unica nota di colore di questo libro sono le introduzioni ai racconti, che descrivono molto in breve (e non sempre) l'autore ed il contesto in cui sono state scritte.

Se non si fosse capito, lo sconsiglio fortemente, anche se suppongo che i patiti del genere lo trovino un capolavoro  🙂


Prossima lettura: "Il Condominio", di J.G. Ballard.


Errori :

  • pag. 62,  -14: "succede sulla Sesta avenue All'ora di pranzo" -> "succede sulla Sesta Avenue all'ora di pranzo";
  • pag. 66, 23: "il" -> "Il";
  • pag. 67, 23: "li" -> "Il";
  • pag. 78, 16: "il" -> "Il";
  • pag. 99, -2: "Unidentifzed" -> "Unidentified".

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Informazioni sul libro :

Titolo originale Semiotext(e) SF
Editore Shake
Anno di prima pubblicazione 1989
Pagine 270
Legatura brossura
Prezzo € 17,00
ISBN 978-88-88865-72-0


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2 commenti ↓

  • 1 poluzNo Gravatar ~ 17/05/2009 @ 18:42:15

    Ma, soprattutto, i patiti di quale genere? 😉

  • 2 JhackNo Gravatar ~ 17/05/2009 @ 18:49:19

    @poluz: beh, è ovvio, sci-cyber-squallid-pulp!

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