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Aforismi, novelle e profezie - Leonardo da Vinci

Scritto il 26 January 2009 alle 23:01

"Aforismi, novelle e profezie", di Leonardo da Vinci.

È il primo e-book di cui tratto su questo blog e ne approfitto per parlare un attimo di LiberLiber, un'associazione no profit nata con l'intento di garantire una fruibilità libera delle opere dell'ingegno, naturalmente senza infrangere i diritti d'autore (altrimenti dovete rivolgervi ai software P2P). Non ho certezza nel dirlo, ma, visto il dominio del sito (liberliber.it) e andando a memoria (lo conoscevo da molti anni), inizialmente il progetto era rivolto unicamente ai libri, per poi estendersi anche alla musica, agli audiolibri e ai software per la produzione e la lettura di e-book.

Il progetto di riferimento per gli e-book è dunque tale "Progetto Manuzio", che conta ormai qualcosa come 1600 opere (valore dedotto dal contenuto dei gadget venduti, non trovo altre statistiche!). E qui scatta la digressione: citando dal sito stesso, "Il progetto Manuzio trae nome dal noto editore Aldo Manuzio (Bassiano, Latina 1449 - Venezia 1515), considerato il principe dei tipografi del Rinascimento italiano, inventore del carattere corsivo (che per questo motivo è noto all'estero come italico) e capostipite di una illustre casata di stampatori.". Non lo sapevo e l'ho appreso proprio nel documentarmi per questo post!

Molto curiosamente, l'autore del libro che ho letto, Leonardo da Vinci, è decisamente contemporaneo di Manuzio, essendo nato nel 1452 e morto nel 1519, ma questo non era voluto.

Perché ho divagato su tutti questi argomenti? Perché non ho intenzione di recensire li libro: fondamentalmente è un insieme eterogeneo di rilfessioni ed osservazioni. Mi limito a riportarne alcune, un po' per mostrare la lingua utilizzata mezzo millennio fa, un po' per mostrarvi, tra le altre, alcune citazioni particolarmente curiose e che non ci si aspetterebbe da Leonardo:

  • Non mi legga chi non è matematico nelli mia principi.
  • Fuggi quello studio del quale la risultante opera more coll’operante d’essa.
  • O speculatori dello continuo moto, quanti vani disegni in simile cerca avete creati! Accompagnatevi colli cercatori dell’oro.
  • Chi nega la ragion delle cose, pubblica la sua ignoranza.
  • Nessuna certezza è dove non si pò applicare una delle scienze matematiche, over che non sono unite con esse matematiche.
  • Ogni parte ha inclinazion di ricongiugnersi al suo tutto per fuggire dalla sua imperfezione. L’anima desidera stare col suo corpo, perché, sanza li strumenti organici di tal corpo, nulla può oprare né sentire.
  • L’omo e gli animali sono propio transito e condotto di cibo, sepoltura d’animali, albergo de’ morti, facendo a sé vita dell’altrui morte, guaina di corruzione.
  • Quando io crederò imparare a vivere, e io imparerò a morire.
  • Reprendi l’amico tuo in segreto e laldalo in paleso.
  • L’uomo ha grande discorso del quale la più parte è vano e falso, li animali l’hanno piccolo ma è utile e vero; e meglio è la piccola certezza che la gran bugia.
  • Due camminando di notte per dubbiosa via, quello dinanzi fece gran strepido col culo; e disse l’altro compagno: “Or veggo io ch’i son da te amato”. “Come?” disse l’altro. Quel rispose; “Tu mi porgi la correggia perch’io non caggia, né mi perda da te”.
  • Una lavava i panni e pel freddo aveva i piedi molto rossi, e, passandole appresso, uno prete domandò con ammirazione donde tale rossezza dirivassi; al quale la femmina subito rispuose che tale effetto accadeva, perché ella aveva sotto il foco. Allora il prete mise mano a quello membro, che lo fece essere più prete che monaca, e, a quella accostatosi, con dolce e sommessiva voce pregò quella che ‘n cortesia li dovessi un poco accendere quella candela.
  • Uno andando a Modana ebbe a pagare cinque soldi di gabella della sua persona. Alla qual cosa, cominciato a fare gran cramore e ammirazione, attrasse a sé molti circunstanti, i quali domandando donde veniva tanta maraviglia, ai quali Maso rispose: “O non mi debbo io maravigliare con ciò sia che tutto un omo non paghi altro che cinque soldi, e a Firenze io, solo a metter dentro el cazzo, ebbi a pagare dieci ducati d’oro, e qui metto el cazzo e coglioni e tutto il resto per sì piccol dazio? Dio salvi e mantenga tal città e chi la governa!”.

Prossima lettura: "Morty l'Apprendista", di Terry Pratchett.


Errori: anche se ci fossero, sarebbe molto difficile determinarli.


Citazioni: vedi sopra.


New Wor(l)ds: tante, ma non si usano più :D.


Informazioni sul libro (da cui è tratto l'e-book):

Titolo Aforismi, novelle e profezie
Editore Newton Compton
Anno di prima pubblicazione 1993
Pagine 100?
Legatura brossura
Prezzo 1000 L (la famosa collana 100 pagine 1000 lire)
ISBN 88-7983-290-5


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