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CurriculumS Vitæ

Scritto il 09 January 2009 alle 13:07

In questo periodo ho scritto il mio curriculum vitæ, pertanto nel cercare ispirazioni in giro ho visto usare il termine "curriculum vitæ" in tutte le salse. In particolare mi sono stupito di una cosa che ho non mai considerato in correlazione ad altre, ovvero quello che viene utilizzato come plurale: "curricula". Da quel che si legge o si è sentito dire, se non lo si declina opportunamente al plurale sembra si passi per degli ignoranti, ma con questo post vorrei farvi riflettere sulle conseguenze che comporta tale "moda".

In latino, il sostantivo "curriculum" è un nome neutro appartenente alla seconda declinazione, pertanto il nominativo plurale è "curricula" ma, fermi un attimo, il latino è assimilabile ad una lingua straniera (va bene, l'italiano deriva dal latino, ma ormai il latino è una lingua morta).

Generalmente i volumi che trattano la grammatica italiana, così come i dizionari (avete presente quel "s.m.inv.", che significa sostantivo maschile invariante?), sono chiari su questo punto, ovvero i termini stranieri che non hanno subìto una chiara e diffusa "italianizzazione" devono essere scritti al singolare ed al plurale così come appaiono al singolare nella lingua di origine. Mi permetto di aggiungere "a meno che non siano entrati nella lingua italiana già al plurale", come nel caso di "jeans".

Citando dal testo "Come parlare e scrivere meglio - Guida pratica all'uso della lingua italiana", Selezione Reader's Digest a cura di Gabrielli A., Salmaggi C., Seconda Edizione, si può vedere come già dal 1984 si affermasse quanto segue:

Qualche secolo fa il problema non sarebbe stato posto: i vocaboli stranieri erano prontamente assimilati, trasformati, diciamo pure "italianizzati". Poi se ne faceva il plurale o il femminile "all'italiana" e tutto era risolto. In quei tempi, se in una bottiglieria fosse stato in mostra il cognac, senza esitare i clienti e l'esercente avrebbero detto "cognacco" e poi ne avrebbero fatto il plurale "cognacchi". Il foot-ball sarebbe diventato "fuballo" o "fubballo" o qualcosa di simile. Forse lo sport l'avrebbero deformato in "sporto", con plurale "sporti". [...]
Invece nel nostro secolo i vocaboli stranieri, salvo le note eccezioni come paltò, toletta, bistecca, gilè, tassí, eccetera, permangono nella loro grafía originale, cioè straniera, e anche, ma non sempre nella pronuncia. Alcuni di questi vocaboli, di solito quelli piú brevi e di piú agevole pronuncia, sono ormai entrati a far parte del nostro vocabolario; e nemmeno piú si scrivono in carattere corsivo o tra virgolette. Tra questi: bar, sport, tram, film, flirt, tennis, menu, jazz, jet, golf, box, buffet, revolver, club, quiz, slip, raid, autobus, camion, lift, hostess, super-market, eccetera. [...] si deve fare dei vocaboli stranieri il plurale secondo le regole della lingua donde provengono? [...] La risposta è chiara e decisa: considerate tali vocaboli invariabili nel plurale. [...]

Non sono propriamente stranieri, ma certo estranei alla normale grafía dell'italiano moderno, anche quei vocaboli latini cosí spesso usati nel discorso. [...] Anche per questi non è opportuno formare il plurale secondo le norme del latino. Non si dirà cioè: [...] i "currícula", come vorrebbe la declinazione latina dei nomi neutri; agenda, che in latino è plurale neutro, "cose da farsi", deve essere considerato ormai come un nome italiano femminile (con plurale: le agende). [...]

Per i nomi stranieri, invece, si useranno le forme proprie delle lingue originarie quando quei vocaboli siano citati, e soprattutto "sentiti", come stranieri. Esempi:
- Abbiamo speso in tutto sei pence;
- A me piacciono i film (invariato) dove agiscono i cow-boys;
- Avanti, mesdames! entrino anche loro, messieurs!

Per quanto mi riguarda, sposo in pieno quanto appena riportato e mi meraviglio della non presa di posizione da parte dell'Accademia della Crusca:

La parola latina curriculum entra in italiano attraverso la locuzione invariabile curriculum vitae 'corso della vita in breve' (prima documentazione in italiano 1892) e solo successivamente si trova la forma singola curriculum (documentato in italiano dal 1941). Anche la parola singola si afferma nell'uso nella forma invariabile, e nei vocabolari italiani è appunto annotata come sost. masc. inv. Sappiamo però che questo sostantivo in latino apparteneva al genere neutro per cui entrando nell'italiano ha subìto un passaggio di genere, venendo assimilato ai nomi maschili. Proprio questo passaggio di genere produce problemi e incertezze nel momento che si consideri la forma plurale; infatti, anche se esiste la forma adattata in italiano curricolo con il suo plurale regolare curricoli, il termine originario latino continua ad essere quello preferito e più utilizzato. Il plurale di curriculum è senza dubbio curricula, ma questa forma viene usata con qualche resistenza perché, se la forma singolare è talmente diffusa che si suppone sia conosciuta da tutti, il plurale del neutro latino con la tipica terminazione in -a è più lontano dal sistema morfologico dell'italiano e presuppone la conoscenza almeno delle nozioni elementari del latino. Si può quindi scegliere tra la parola italianizzata curricolo con plurale curricoli o la forma originaria latina curriculum con il suo plurale curricula.

Oltre a non fornire una forma unica, avverto un'incoerenza implicita: se "curriculum" è stato assimilato ai nomi maschili italiani dovrebbe o essere considerato invariante, o seguire le regole italiane per il plurale dei nomi maschili, ovvero rimanere invariato, in quanto terminante in consonante (come gas, alcol, bazar, eccetera).

Adottare come plurale "curricula" significherebbe fare lo stesso per molte altre parole prese in prestito direttamente dal latino senza essere "italianizzate", parole utilizzate continuamente dai mass media...ehm...per l'appunto. Piccola digressione. Vi chiederete "non si dovrebbe dire mass medium dopo quello che hai detto finora?". Potrei rispondervi che "mass media" non è un termine preso dal latino, ma dall'inglese (si può intuire dalla presenza di mass), pertanto "il problema è loro", mentre noi lo utilizziamo così come è stato acquisito dall'inglese. Per chi fosse turbato dalla cosa può ripiegare su "medium di massa" sia al singolare che al plurale.

Dicevo che se si vogliono utilizzare i plurali delle parole latine allora bisognerebbe essere coerenti. Vediamo come possono suonare dentro a frasi più o meno comuni:

  • La legge è passata attraverso degli itinera giuridici lunghi e complessi
  • Sei stato a votare agli ultimi referenda?
  • Le cadute di fulmini in un medesimo luogo sono degli unica
  • Gli ultimata non ci spaventano!
  • Ma che begli alba fotografici!
  • Gli sponsores hanno pagato fior di milioni per il campione

Capirete che ben presto la questione si complica, perché per creare i plurali bisogna conoscere a quale declinazione appartengono le parole: le declinazioni sono cinque ed i generi sono maschile, femminile e neutro. Ho evitato vari esempi con sostantivi della quarta declinazione perché i nominativi singolare e plurale non variano, ma bisogna saperlo per usarli correttamente.

Avrei voluto proporre anche una frase con il plurale di "virus", se non fosse che tale termine appartiene ai singularia tantum, ovvero non ha proprio la forma plurale in latino (quindi niente "vira"). Pertanto, o si usa un altro termine al plurale o, quantomeno, è il caso di avere l'accortezza di lasciarlo com'è ed evitare forme come "viri" (che dovrebbe derivare da "vir", peccato che significhi uomo) o, molto peggio, "virii" (che presupporrebbe  il nominativo singolare "virius", il quale non esiste). Insomma, se non c'è, non possiamo inventare una parola latina per giustificarne il plurale!

A questo punto, come provocazione, la coerenza mi porta a chiedermi perché oltre ad utilizzare i plurali non si sfruttano opportunamente i sei casi delle declinazioni (nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo e ablativo) piuttosto che utilizzare arbitrariamente soltanto il nominativo. Si potrebbe/dovrebbe dire, ad esempio "il modello per la redazione curriculorum è presente in allegato"; suona un po' male in italiano, eh? 🙂

Il fatto di voler utilizzare i plurali delle lingue originarie porta inevitabilmente alla necessità o di imparare i plurali senza saperne la motivazione o studiare le lingue stesse per poterli generare autonomamente. In entrambi i casi è uno sforzo inutile, non alla portata di tutti e che indurrebbe a forme sicuramente bizzarre. Mi sapreste forse dire i plurali di cadeau, perestroika, glasnost, land (tedesco, non inglese), hinterland, pogrom, yen, kimono, samurai nelle rispettive lingue d'origine? Dubito fortemente che una singola persona possa conoscerli tutti e/o scriverli correttamente.

Tornando alla questione di "curriculum", nell'inglese britannico si utilizza al singolare curriculum/CV con i possibili rispettivi plurali curricula-curriculums/CVs e in americano résumé/résumés, ovvero un vocabolo francese reso plurale con la -s americana. Incidentalmente coincide con il plurale vero e proprio francese, ma considerando come gli inglesi/americani trattano le parole straniere sono convinto che sia una coincidenza: pensate ad esempio a pizzas, cappuccinos, panini (singolare) / paninis (plurale). C'è da dire che non sono messi meglio rispetto a noi :D.

In definitiva, qual è la forma da utilizzare come plurale di "curriculum"? Come avrete capito da tutte le osservazioni che ho fatto, sicuramente l'invariata "curriculum", ma l'unica affermazione che mi sento di fare è che dipende dalla presunta o reale intelligenza dell'interlocutore 🙂


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4 commenti ↓

  • 1 RetoricoNo Gravatar ~ 12/09/2009 @ 07:44:54

    A parte qualche dettaglio che mi trova in disaccordo, mi pare abbia ragione su tutti i fronti.
    Vada per l'invariabilitá.

  • 2 FranzNo Gravatar ~ 14/10/2010 @ 12:23:23

    Sapessi quanto spesso cerco di spiegarlo io. La cosa che piu mi preoccupa è che la lingua purtroppo finisce per essere quella che parla la gente. Sei stato piu geniale di me nell'esprimere i paradossi. Complimenti.
    Dal form dell'accademia della cruisca non riesco a scrivere ( compilo ma quando clicco "invio" il messaggio non parte.
    Se ti interessa c'è questo bel sito.
    http://www.italianisticaonline.it/forum

  • 3 vinzNo Gravatar ~ 15/05/2012 @ 20:34:49

    ho comprato due cacti al vivaio!

  • 4 JhackNo Gravatar ~ 16/05/2012 @ 00:02:33

    Bell'esempio anche il tuo, vinz 😀

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