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Tutti i Miei Robot

Scritto il 22 July 2008 alle 11:09

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"Tutti i miei robot", di Isaac Asimov.

In quarta di copertina:

I protagonisti di questa memorabile serie di racconti non sono umani ma assomigliano all'uomo sotto molti aspetti. E anche dove sono più diversi, un tratto improvviso, una “espressione” o un balenare d'acciaio fanno sorgere inquietanti interrogativi su dove finisca il meccanico e cominci il vivente. Perché i robot di Asimov sono vivi, efficienti e imprevedibili, com'è nella tradizione della migliore fantascienza moderna. Pubblicati per la prima volta in rare e oggi inaccessibili riviste specializzate, questi capolavori sono stati poi raccolti in un'antologia che, in una mirabile visione d'insieme, racchiude il poliedrico universo fantastico di Isaac Asimov.

Nell'introduzione Asimov fa una distinzione interessante tra i robot di vari racconti riguardanti i robot che aveva letto da giovane: "robot come minaccia", che già denota il genera, e "robot stile patetico", locuzione con la quale vuole indicare quei robot simpatici, ma sfruttati da esseri umani crudeli e senza scrupoli. Come curiosità, il vocabolo "robotica" (robotics), secondo l'Oxford English Dictionary, è presente per la prima volta nel racconto "Bugiardo!" ("Liar!", 1941).

I numerosi racconti riportati in questa antologia, realizzata dall'autore stesso, sono stati divisi non in ordine cronologico, ma in base alla tipologia di robot di cui si narra negli stessi o a personaggi comuni a più racconti:

  • "Robot non umani": sono quei robot, più o meno intelligenti, dalle fattezze non umane, ma dalle capacità superiori a quelli di un semplice elaboratore, in particolare capaci di muoversi;
  • "Robot immobili": si tratta di elaboratori paragonabili ai computer di oggi, ma abbastanza intelligenti da assomigliare a robot;
  • "Robot di metallo": come ci si può aspettare, si parla di robot costituiti da metallo, ma non aventi sembianze umane;
  • "Robot umanoidi": sono robot dalle sembianze umane, androidi, capaci anche di simulare il ragionamento umano. Nel racconto "Immagine speculare" si incontra il robot R. Daneel Olivaw, già conosciuto in Fondazione Anno Zero;
  • "Powell e Donovan": Gregory Powell e Michael Donoav, definiti da Asimov stesso esperti "sul campo", si trovano alle prese con robot di diversa natura; prima sulla superficie di Mercurio, con un robot in stallo, poi in una navicella spaziale, con il primo robot capace di interrogarsi sulla sua stessa natura, per finire con una miniera su un asteroide di iridio, con un robot che si comporta in maniera strana se non sorvegliato;
  • "Susan Calvin": un personaggio più caro ad Asimov dei precedenti, robopsicologa dedita esclusivamente al benessere psicologico dei robot e poco avvezza ai rapporti umani, pronta a sacrificare vite umane al posto di quelle dei robot: "Quali erano le tre leggi per lei?[...]. Prima Legge: Proteggerai il robot dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Seconda Legge: Difenderai gli interessi della U.S. Robots and Mechanical Men Corporation purché questi sacri interessi non contrastino con la Prima Legge. Terza Legge: Mostrerai una qualche effimera considerazione per gli esseri umani, purché tale considerazione non contrasti con la Prima e la Seconda Legge."; nei vari racconti la si vede crescere sino all'età di 84 anni;
  • "Due apoteosi": due racconti collocati più di un secolo dopo le vicende legate a Susan Calvin che vedono rispettivamente coinvolti i due "generi" di robot descritti da Asimov, "robot come minaccia" e "robot stile patetico"; in particolare, "L'uomo bicentenario", ha ispirato il commovente film omonimo che vede come protagonista Robin Williams.

Nella gran parte di questi racconti Asimov si diverte a mettere in gioco le "Tre Leggi della Robotica":

  1. un robot non può recare danno agli essere umani, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, gli esseri umani ricevano danno;
  2. un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani tranne nel caso che tali ordini contrastino con la Prima Legge;
  3. un robot deve salvaguardare la propria esistenza, purché ciò non contrasti con la Prima e la Seconda Legge.

La loro interazione porta a sviluppare differenti potenziali nei cervelli positronici dei robot spingendoli a compiere le loro azioni. È affascinante il metodo scientifico con cui Asimov spinge i suoi personaggi ad analizzare, di volta in volta, le situazioni e le implicazioni derivanti dal contributo apportato da ciascuna legge al comportamento dei robot, fornendo spiegazioni logiche e razionali.

Il racconto che vale di per sé l'intera antologia è "L'uomo bicentenario", in cui il robot NDR, o meglio Andrew Martin, in seguito ad un'anomalia che lo rende unico, ha creatività, può apprendere e riflettere sulla propria natura. Il risultato di questo dono è un processo di perfezionamento che apporta al proprio corpo e, cosa ben più importante, è la lotta contro l'opinione comune e la legislatura per poter ottenere di essere libero ed essere riconosciuto come essere umano.

È una gran bella antologia che consiglio a tutti, visto che Asimov, benché parli di robot, riesce comunque a trattare argomenti filosofici in maniera simpatica, talora profonda ed accessibile a tutti.


Prossima lettura: "Tutti i Racconti 1927-1930", H.P. Lovecraft.


Errori:

  • pag. 105, 5: mancano le virgolette nel prosieguo del discorso diretto;
  • pag. 110, 9: virgolette sbagliate;
  • pag. 254, -8: benché possa essere corretta come frase, si dovrebbe dire "essere interessato dal fenomeno" piuttosto che "essere interessato al fenomeno";
  • pag. 279, 7: virgolette sbagliate;
  • pag. 321, -20: "ne" -> "né";
  • pag. 448 -1: "campo. come" -> "campo. Come", a meno che non sia un errore di stampa;
  • pag. 450, -1: "fa Dalla" -> "fa. Dalla", forse errore di stampa;
  • pag. 454, -1: solito punto mancante o errore di stampa.

Citazioni:

  • pag. 44: "[...] se Multivac fosse intelligente come un uomo, potremmo parlargli e scoprire cos'è che non va, per quanto possa essere complicato. Se fosse stupido come una macchina, avrebbe i soliti guasti e sarebbe facile trovarli. Il guaio è che è intelligente soltanto a metà. È abbastanza intelligente da guastarsi in modo molto complicato, ma non abbastanza per aiutarci a scoprire cosa c'è che non funziona. Questo è il tipo di intelligenza sbagliata.";
  • pag. 251: "«[...] Abbiamo a che fare con modelli nuovi e occuparcene è il nostro compito, d'accordo. Ma rispondi un po' a una domanda. Perché, perché hanno sempre qualcosa che non va?» «Perché siamo scalognati»";
  • pag. 378: "La donna che ha l'iperspazio al posto del cuore ed elio liquido negli occhi. Sarebbe capace di penetrare nel nucleo del sole e venire fuori dall'altra parte racchiusa in un involucro di fiamme congelate";
  • pag. 433: "«Siete la psicologa della U.S. Robots, vero?» «Non psicologa, ma robopsicologa» «Oh, perché, i robot sono così diversi dagli uomini, dal punti di vista mentale?» «Diversissimi.» La Calvin si concesse un sorriso gelido. «I robot sono fondamentalmente onesti.»";
  • pag. 528: "«Cosa potresti fare di più, una volta libero?» «Nulla forse, Vostro Onore, ma credo che farei quel che già faccio ora con una gioia maggiore.»".

New Wor(l)ds:

  • brefotrofio: istituto in cui si accolgono e allevano i bambini abbandonati;
  • atticiato: tarchiato, di persona dalla corporatura robusta e tozza;
  • curatela: dir., istituto posto a tutela di individui che non abbiano piena capacità giuridica, nonché preposto all’amministrazione del patrimonio fallimentare;
  • infirmare: indebolire, rendere meno fermo, meno stabile.

Informazioni sul libro:

Editore Mondadori
Anno di prima pubblicazione 1985
Pagine 558
Legatura brossura
Prezzo € 9,40
ISBN 978-88-04-31535-3

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4 commenti ↓

  • 1 magaolimpiaNo Gravatar ~ 23/07/2008 @ 17:58:16

    Non ho letto "L'uomo bicentenario" ma ho visto il film, e mi sono molto commossa. Mi chiedevo se il film è abbastanza fedele al racconto, e se il racconto si trova anche "sfuso" o solo inserito in questa antologia...

  • 2 JhackNo Gravatar ~ 23/07/2008 @ 19:09:20

    @magaolimpia: il film ricalca abbastanza fedelmente il racconto, aggiungendo qualcosa di hollywoodiano, come sempre. Non può esistere "sfuso" perché è lungo solo 38 pagine, però vi sono altre vie per averlo 😉

  • 3 barbaraNo Gravatar ~ 26/08/2008 @ 15:43:12

    Lo sto leggendo proprio ora ^_^ Ho trovato il tuo blog girovagando per aNobii
    Buone letture!

  • 4 RossellaNo Gravatar ~ 9/03/2010 @ 12:17:35

    E' vero il film è abbastanza fedele, per certi versi mi sono stupita di quanto lo sia! Poi diventa molto romanzato da un certo punto in poi.
    Comunque se devo essere sincera "L'uomo Bicentenario" non è il racconto che più mi è piaciuto dell'antologia, anzi.
    Quando ancora andavo in seconda superiore avevo letto uno stralcio del racconto "Essere razionale" e mi aveva favorevolmente stupito per i temi che trattava. Donovan e Powell sono fra i miei personaggi preferiti delle storie di robot, hanno quel non so che di intraprendenza e coraggio che me li rende simpatici, quasi alla Han Solo.
    Sicuramente se pensiamo a "Io robot" con Will Smith il suo personaggio (di per sè inesistente nell'universo di Asimov) assomiglia un po' a questi due.
    Ma secondo me le vere storie di robot che rendono valido il lavoro di Asimov secondo me sono quelle di Susan Calvin. Cioè immaginiamo questa dottoressa psichiatra di robot, che odia gli uomini e preferisce il contatto metallico dei robot...E' talmente antipatica a volte che ti viene da amarla, ma allo stesso tempo le tele che Asimov tesse nei brevi racconti in cui appare lei sono straordinarie. Tutto il ragionare sull'ordine e l'importanza delle leggi, su quale prevalga in certi casi...Mi fanno davvero impazzire!

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