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Tutti i Racconti 1923-1926 / H.P. Lovecraft

Scritto il 13 July 2008 alle 18:42

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"Tutti i Racconti 1923-1926", di H.P. Lovecraft, a cura di Giuseppe Lippi.

In quarta di copertina:

Da Robert Bloch a Fritz Leiber, Henry Kittner e, indirettamente, Ray Bradbury, Lovecraft ha esercitato un influsso determinante su gran parte della narrativa fantastica del dopoguerra. Nei suoi racconti lo scrittore statunitense rivela l'invidiabile capacità di gettare un ponte tra il mondo dei sogni e quello della veglia, finché a poco a poco l'uno trascolora nell'altro in un'amalgama originalissimo. Abissi senza fondo che si spalancano su altre sfere di realtà, corridoi sotterranei che si snodano sotto le fondamenta di edifici familiari, esseri mostruosi che riempiono, al tempo stesso, di meraviglia e di terrore: i protagonisti della narrativa lovecraftiana non sono esseri umani, ma terribili forze arcane dell'ignoto. Questo volume comprende i racconti scritti tre il 1923 e il 1926, il periodo più fecondo e creativo di H.P. Lovecraft.

Dopo aver letto l'antologia dei racconti di Howard Phillips Lovecraft "Tutti i racconti 1897 al 1922", mi sono procurato anche questa per poter seguire lo sviluppo delle tematiche dei racconti del primo periodo.

Si tratta del secondo volume di questa raccolta, che comprende complessivamente:

L'elenco è precisamente il seguente (salta l'elenco):

Racconti:

  • I topi nel muro (1923)
  • Innominabile (1923)
  • La ricorrenza (1923)
  • La Casa sfuggita (1924)
  • Orrore a Red Hook (1925)
  • L'incontro notturno (1925)
  • Nella cripta (1925)
  • La discesa (1926?)
  • Aria fredda (1926)
  • Il richiamo di Cthulhu (1926)
  • Il modello di Pickman (1926)
  • La chiave d'argento (1926)
  • La casa misteriosa lassù nella nebbia (1926)
  • Alla ricerca del misterioso Kadath (1926-1927)

Racconti scritti in collaborazione e revisioni:

  • Ceneri (con C.M. Eddy jr., 1923)
  • Il divoratore di spettri (con C.M. Eddy jr., 1923)
  • I cari estinti (con C.M. Eddy jr., 1923)
  • Cieco, sordo e muto (con C.M. Eddy jr., 1924?)
  • Sotto le Piramidi (per conto di Harry Houdini, 1924)
  • Due bottiglie nere (con Wilfred Blanch Talman, 1926)

L'edizione è particolarmente curata: è introdotta da una biografia di HPL in cui viene illustrato il contesto in cui sono stati creati i racconti e una cronologia della sua vita e della fortuna delle sue opere; inoltre, ogni racconto è preceduto da un'introduzione che ne descrive la genesi.

Come per l'altra raccolta, non mi è facile dare un giudizio cumulativo dei racconti.

Complessivamente, mi sono piaciute l'atmosfera di ignoto e di angoscia che permea vari racconti e la caratterizzazione di alcuni personaggi, in particolare di Randolph Carter, l'alter ego dello stesso Lovecraft.

Mi limito a parlare dei racconti che mi sono rimasti più impressi.

Il richiamo di Cthulhu

È uno dei racconti più noti di Lovecraft. Il narratore è l'antropologo Francis Wayland Thurston, che ripercorre in prima persona la storia dopo aver scoperto un manoscritto del prozio  George Gammell Angell. La storia è proposta come una sorta di documentario diviso in tre parti.

Nella prima parte si narra del rinvenimento di un'orribile scultura dalle fattezze sconosciute: un disgustoso misto tra una piovra, un drago e un'entità antropomorfa.  Il creatore della scultura, lo studente Henry Anthony Wilcox, l'ha realizzata dopo averla vista in sogno durante un delirio onirico durato giorni e giorni, così come vengono ricordate immagini come:

[...] metropoli ciclopiche fatte di blocchi giganteschi e obelischi che sfidavano il cielo, viscidi di umori verdastri e pervasi da un'atmosfera di orrore indefinibile. Mura e colonne erano coperte di geroglifici, e da un punto imprecisato nelle profondità era giunta una voce che non era una voce, una sensazione caotica che solo la fantasia poteva mutare in suoni e che lo scultore aveva tentato di rendere con quest'impronunciabile accozzaglia di lettere: Cthulhu fhtagn.

Ma ben presto si scoprirà che non è stato il solo ad avere quell'incubo.

Nella seconda parte l'ispettore di polizia John Raymond Legrasse si trova ad affrontare una setta del Missouri dedita alla pratica di un culto tanto occulto quanto antico. Riesce così ad inquadrare in un contesto le poche parole apprese dal sogno di Wilcox, ovvero Cthulhu fhtagn e R'lyeh, così come a dare un'identità all'orribile statuetta.

La parte conclusiva è presa dal diario di un marinaio norvegese, Gustaf Johansen, unico superstite di una nave che era approdata su di un'isola sorta dalle profondità marine. Un'isola tutt'altro che disabitata.

Il tema più interessante è l'estremizzazione del fondamento della teosofia, dottrina che, nella forma moderna stabilita dallla Società Teosofica, fondata a New York nel 1875, afferma che tutte le religioni non sarebbero altro che aspetti parziali di un’unica verità divina conosciuta in ogni epoca esclusivamente da pochi grandi iniziati, che ne avrebbero rivelato e divulgato solo gli aspetti conformi al momento storico e all’ambiente culturale in cui si sono venuti a trovare.

Alla ricerca del misterioso Kadath

Si tratta di un romanzo breve o un racconto lungo, fate voi, il cui protagonista è Randolph Carter, già conosciuto nel racconti della prima antologia "La dichiarazione di Randolph Carter " e nei racconto di questa antologia "Innominabile" e "La chiave d'argento". La storia ha chiari riferimenti ad altri racconti, in particolare il protagonista di "Il modello di Pickman", i gatti di "I gatti di Ulthar", "Nyarlathotep" e Kuranes di "Celephaïs".

Le vicende narrate si svolgono quasi esclusivamente nei sogni Carter, un mondo onirico in cui intraprende un viaggio con l'intento di raggiungere l'inaccessibile Kadath, dimora degli dèi della terra, per poter infine raggiungere l'agognata città del tramonto, vista più volte in sogno, e sempre sfuggita.

Lungo il suo peregrinare incontra creature orribili, corrotte tanto nell'anima quanto nel corpo, talora intente ad ostacolarlo, talora ad aiutarlo. Esseri tutt'altro che umani, dediti alla loro ignobile esistenza senza apparente scopo. La descrizione dei luoghi è portentosa, così come il senso di angoscia che riesce a scatenare con le ambientazioni opprimenti che pongono il lettore in rapporto ad una realtà onirica smisuramente più grande ed inconcepibile.

È un racconto sicuramente difficile da leggere, vista la verbosità delle descrizioni, ma l'ho apprezzato paradossalmente per l'eccessivo utilizzo di immagini: ben poche sono le frasi non permeate da aggettivi che descrivino la costituzione dei luoghi, in particolare dai continui riferimenti ai materiali che costituiscono le visioni, tra i quali l'onice la fa da padrone.

Dopo i racconti è collocato l'utile saggio "Una cronologia al di là del tempo - Date e avvenimenti nella narrativa di H.P. Lovecraft", di Peter Cannon, nel quale si cerca di dare, per quanto possibile, una collocazione temporale alle vicende dei racconti di Lovecraft.


Prossima lettura: Tutti i miei robot, Isaac Asimov.


Errori:

  • pag. 66, 19: "malvagie" deve concordare con "forze e poteri", quindi va sostituito con "malvagi", prevalendo il maschile sul femminile;
  • pag. 68, 1: metterei una virgola dopo "Tra parentesi";
  • pag. 87, -8: "palazzo municipal" -> "palazzo municipale", o non è italiano;
  • pag. 107, -14: "col l'antico", forse è voluto per rispettare il tono arcaico del racconto, ma, che io sappia, o si scrive "con l'antico" o "coll'antico", per usare una forma più desueta;
  • pag. 160, 14: "aggrappate" -> "aggrappati", poiché concorda con "artigli" e non con "zampe";
  • pag. 280, 12: "il cui il passeggero" -> "in cui il passeggero";
  • pag. 334, 2: usare come separatore la virgola non aiuta molto a capire che il titolo di un racconto è "Deaf, Dumb and Blind", piuttosto che due racconti dal titolo "Deaf" e "Dumb and Blind";
  • pag. 351, -7: "sia meglio vada a letto" -> "sia meglio che vada a letto" (talora suona meglio omettendo il "che", ma qui sta proprio male senza);
  • pag. 376, -3,-2: "perché" -> "perché," e "Simeon" -> "Simeon,".

Citazioni:

  • pag. 151: "Penso che la cosa più misericordiosa al mondo sia l'incapacità della mente umana di mettere in relazione i suoi molti contenuti. Viviamo su una placida isola d'ignoranza in mezzo a neri mari d'infinito e non era previsto che ce ne spingessimo troppo lontano. Le scienze, che finora hanno proseguito ognuna per la sua strada, non ci hanno arrecato troppo danno: ma la ricomposizione del quadro d'insieme ci aprirà, un giorno, visioni così terrificanti della realtà e del posto che noi occupiamo in essa, che o impazziremo per la rivelazione o fuggiremo dalla luce mortale nella pace e nella sicurezza di una nuova età oscura.";
  • pag. 181: "Ciò che è risorto può sprofondare, ciò che è sommerso può riemergere. L'incubo aspetta e sogna nel profondo, la corruzione si diffonde nelle vacillanti città degli uomini. Verrà un tempo...ma non devo e non posso pensarci! Prego che, se non dovessi sopravvivere a questo manoscritto, i miei eredi antepongano la cautela all'audacia e non permettano a nessun altro occhio di vederlo.";
  • pag. 204: "Serena e durevole è soltanto la bellezza donata dal sogno, e il mondo ha gettato via questa consolazione quando, nel suo idolatrare la reatà, ha sciupato i segereti dell'infanzia e dell'innocenza.".

New Wor(l)ds:

  • cointeressenza: dir., econ., partecipazione di più individui agli interessi, agli utili e anche alle perdite di un affare o di un’azienda | estens., appartenenza di un socio a una società;
  • ubbia (ùbbia): pregiudizio, opinione infondata che è causa di timore o avversione ingiustificati;
  • grimorio (grimòrio): libri a tematiche magiche, scritti in gran parte tra la fine del Medioevo e l'inizio del XVIII secolo;
  • cretinismo: sindrome da insufficienza tiroidea caratterizzata da disturbi fisici (movimenti lenti, sconnessi o impacciati, loquela torpida o scarsamente espressiva) e deficit mentale ;
  • postiglione: chi guidava i cavalli delle carrozze di posta e delle diligenze o, anche, delle carrozze signorili; cocchiere;
  • dancing: sala da ballo;
  • partecipare: usato transitivamente, significa dividere con altri, spartire, rendere noto, annunciare;
  • caldeo (caldèo): lingua aramaica dei testi biblici;
  • levita (levìta): bibl., nell’Antico Testamento, chi, appartenendo alla tribù di Levi, era destinato al servizio del culto; estens., sacerdote;
  • plaga: regione sconfinata e remota;
  • teosofia: dottrina propugnata dalla Società Teosofica, fondata a New York nel 1875, secondo la quale tutte le religioni conserverebbero residui solo parziali di un’unica verità divina conosciuta in ogni epoca esclusivamente da pochi grandi iniziati, che ne avrebbero rivelato e divulgato solo gli aspetti conformi al momento storico e all’ambiente culturale in cui si sono venuti a trovare;
  • mitografo: scrittore che si dedica all’analisi, alla descrizione e all’esposizione dei miti | spec., nella letteratura greca e latina, autore di opere che raccolgono e riordinano la tradizione mitologica;
  • deviante: psic., sociol., di comportamento e sim., che per motivi psicologici di disadattamento, presenta caratteristiche antisociali;
  • abborracciato: fatto in fretta e male, improvvisato;
  • scaturigine: origine di un evento, di un fenomeno, di un comportamento;
  • egipani: figli di Pan e della ninfa Ega;
  • avito (avìto): roprio, tipico, originario degli avi, ereditato dagli avi;
  • embrice (èmbrice): tegola piana o con i bordi rialzati, usata come prima copertura dei tetti;
  • picaresco: di un genere romanzesco sorto in Spagna nel secolo XVI e diffusosi poi in tutta Europa, imperniato sulle avventure del picaro, popolano furbo e spregiudicato che vive di espedienti e trovate ingegnose, di volta in volta mendicante, servo, scudiero, soldato o ladro;
  • murata: parte laterale esterna o interna dello scafo di una nave al di sopra della linea di galleggiamento;
  • diorite: roccia eruttiva plutonica a struttura granulare con prevalenza di plagioclasi associati a pirosseni, anfiboli o biotite;
  • diaspro: aggregato di cristalli di quarzo, di origine chimica od organogena, variamente colorato o zonato, molto duro, usato anche come pietra dura decorativa;
  • rampogna: rimprovero aspro e severo;
  • corrusco: scintillante, rilucente;
  • saturnale: festa sfrenata, baccanale | periodo o manifestazione di euforia, di tripudio e sim.;
  • bovindo: balcone completamente chiuso da vetrate, spec. a pianta semicircolare o poligonale, aggettante dalla facciata di un edificio, con funzione decorativa e di ampliamento di un ambiente interno;
  • paludamento: corto mantello allacciato sulla spalla sinistra, spesso di colore rosso, proprio della divisa di gala dei generali romani; estens., vestito pomposo e solenne.

Informazioni sul libro:

Editore Mondadori
Anno di prima pubblicazione 1990
Pagine 521
Legatura brossura
Prezzo € 8,80
ISBN 978-88-04-56951-0

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