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Blog ad Improbabilità Infinita

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Report - Confronting the Evidence

Scritto il 24 September 2006 alle 23:40

Poco fa è andata in onda su RaiTre una puntata speciale di Report, nella quale è stato proposto il filmato "Confronting the evidence", il primo filmato americano che mette in luce i punti oscuri dei fatti dell’11 settembre e tutte le omissioni prodotte dalla Commissione d’indagine, trattando dunque l'attacco al World Trade Center e al Pentagono.

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Il filmato è stato prodotto nel 2004 da Jimmy Walter, un miliardario che ha investito 7 milioni di dollari di tasca propria per chiedere la riapertura della Commissione. Il DVD del filmato è stato distribuito in centinaia di migliaia di copie gratuitamente in tutto il mondo e l’utilizzo è libero da diritti, però nessuna tv pubblica e nessun network nazionale lo ha mai trasmesso.

Tuttavia, le riviste Forbes, Newsweek, USA Today, New York Times hanno accettato i soldi di Walter per pubblicare pagine di pubblicità nelle quali si sollevano dubbi e si chiede al Governo di rispondere.

Quello che viene mostrato sono considerazioni, analisi e fatti che oggettivamente meritano di essere presi in considerazione. Certamente “Confronting the evidence” ha prodotto un primo effetto: dopo la diffusione del video, circa 8.000 cittadini newyorkesi e 2.000 squadre di pronto soccorso e pulizia hanno fatto causa all’Agenzia per la protezione ambientale e al Sindaco di New York in merito alla respirabilità dell’aria. Il documento prova che l’EPA mentì pochi giorni dopo l’attentato dicendo che l’aria era respirabile, ed invitando tutti a tornare a lavorare. Molti di loro si sono ammalati. Secondo un recente sondaggio realizzato dalla ‘Scripps Survey Research Center presso l’Universita’ dell’Ohio’, piu’ di un terzo degli americani sospetta che il governo abbia favorito gli attacchi o che non abbia intrapreso alcuna azione per bloccarli, mentre il 66,6% dei newyorkesi chiede la riapertura della Commissione dell’11 settembre.

Putroppo, come accade sempre quando sono coinvolti interessi politici internazionali, non c'è mai alcuna certezza: ogni fatto contestato in tale video era stato spiegato in modo diametralmente opposto apportando altrettante spiegazioni fisiche, all'apparenza coerenti ad un profano come me, in un'altra trasmissione della Rai di qualche settimana fa. Resterà sicuramente un giudizio sospeso, forse per sempre o forse per molti anni, finché un qualche alto funzionario, ormai vecchio ed in pensione, non vorrà dire la sua; ma chi gli crederà?

Personalmente non me la sento né di stare dalla parte del governo americano (si veda il report ufficiale sul disastro del World Trade Center), né schierarmi dalla parte dei complottisti: sarebbe troppo facile accettare le prove dell'uno ignorando quelle dell'altro e, per onestà intellettuale, non vedo come si possa prendere una posizione.
Per concludere, i sondaggi che utilizzano gli americani mi fanno solamente ridere: pensano di inferire una verità in base all'idea che se ne è fatta la gente? Il penserio delle masse è facilmente manovrabile, come è stato dimostrato nel corso di questa stessa puntata, prendendo ad esempio un episodio accaduto durante la "Guerra del Golfo" (si legga, ad esempio, qui).


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2 commenti ↓

  • 1 poluzNo Gravatar ~ 25/09/2006 @ 09:10:56

    Sì, non è possibile per le «ultime ruote del carro» come noi sapere qual è la verità e dove sta, il documentario è comunque interessante perché mostra che c'è stata l'intenzione di insabbiare le indagini (e su questo, credo, non ci possano essere dubbi), e che quindi non ci si può fidare delle risposte ufficiali.
    Per quanto riguarda, invece, la faccenda della demolizione controllata, beh, il documentario sa essere molto convincente, ma questo non vuol dire che mi abbia convinto. Anche perché la tesi della demolizione controllata implica che c'è stato un intento criminale dei governi... Oh! Quasi quasi ci credo!!!

  • 2 riversNo Gravatar ~ 29/09/2006 @ 02:26:40

    Se vuoi approfondire i libri di David Ray Griffin sono una *miniera* di informazioni autorevoli, niente a che fare col "movimento casereccio dei cospirazionisti".

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