Eccovi un libro che ho letto all'inizio dell'estate.
Il titolo è "Glennkill", scritto in rosso sulla copertina, e con alla base della parola "kill" una macchina di sangue. Sotto, una pecora stilizzata su cui è applicato (fisicamente) un ciuffettino di lana (?) per rappresentarne il vello.
La breve ed efficace descrizione del libro è:
"Il primo giallo risolto da Miss Maple, la pecora più intelligente del gregge, forse del villaggio, probabilmente del mondo."
Un best-seller in Germania, scritto da Leonie Swann (ma non sembra anche a voi molto somigliante a Amélie Poulain?), che tratta la storia di un gregge di pecore, le quali si vedono alle prese con il difficile compito di scoprire l'assassino del loro adorato pastore. Tutta la vicenda è narrata dal punto di vista delle pecore del gregge, sapientemente caratterizzate dall'autrice. In un certo senso, dopo aver letto il libro si riesce a capire come i pastori riescano a distinguere le pecore :).
La furbata dell'autrice è stato il non attribuire comportamenti e pensieri propri degli esseri umani alle pecore, ai montoni e agli agnellini in modo tale da renderli ben più convincenti. Inoltre, gli individui del gregge non sono onniscienti, ma le loro conoscenze si limitano a ciò che hanno appreso dal loro pastore e che hanno rielaborato nella loro ottica: questo crea dei simpatici qui pro quo che portano, ad esempio, a scambiare le figure di Dio e di Satana.
Attraverso i ragionamenti delle pecore, che rasentano la filosofia, ci si trova ad osservare, dal loro punto di vista, quanto siano strani e contraddittori i nostri comportamenti.
Lento in alcuni punti, riesce comunque a mantenere viva l'attenzione fino alla fine: chi non vorrebbe sapere come possono delle pecore riuscire a smascherare un assassino che ha lasciato una scena del crimine tanto strana?
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Un misero commento ↓
1 dada ~ 8/03/2007 @ 20:37:15
molto bello , lo sto leggendo ora sotto effetto hascish
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